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“A rischio la ripresa senza il bonus mobili” – Il Giorno


Giuseppe Legnani, confermato alla testa di Concommercio Adda Martesana
Giuseppe Legnani, confermato alla testa di Concommercio Adda Martesana

di Barbara Calderola Festeggia i 70 anni dell’attività di famiglia con la nomina a vicepresidente della Federmobili provinciale. Per Giuseppe Legnani, alla testa di Confcommercio dell’Adda Milanese da quattro mandati consecutivi, non c’era modo migliore. “Sono grato per la fiducia che è stata riposta in me”, il nuovo incarico è arrivato pochi giorni fa. “È…

di Barbara Calderola

Festeggia i 70 anni dell’attività di famiglia con la nomina a vicepresidente della Federmobili provinciale. Per Giuseppe Legnani, alla testa di Confcommercio dell’Adda Milanese da quattro mandati consecutivi, non c’era modo migliore. “Sono grato per la fiducia che è stata riposta in me”, il nuovo incarico è arrivato pochi giorni fa.

“È un onore poter mettere la mia esperienza al servizio della categoria, con l’obiettivo di uscire dalle sabbie mobili della pandemia”, spiega.

Un’altra missione impegnativa fra il pressing sulla legge di bilancio per il bonus mobili e la carenza di semilavorati che allunga le consegne e rischia di far perdere clienti.

“Una situazione paradossale, gli ordini ci sono, le materie prime no. La tensione è scontata”. Così, se lentamente la fiducia delle famiglie torna – e lo conferma anche la crescita del credito al consumo dopo la picchiata dell’anno scorso – “il taglio degli incentivi rischia di bloccare la ripresa. L’aumento da 10mila a 16mila euro, seppure legato alle ristrutturazioni, ha innescato un circolo virtuoso e i benefici non sono mancati. Adesso – chiarisce il vicepresidente – il governo vorrebbe addirittura ridurli a 5mila euro. È ovvio che la cifra avrebbe un appeal così scarso da assottigliare drasticamente la platea di chi potrebbe avvantaggiarsene con un danno enorme per il comparto”.

Federmobili Milano, Lodi e Monza Brianza è una potenza, il fatturato pre Covid era milionario, l’associazione si occupa di un territorio che è il panzer della categoria, “eppure siamo in sofferenza. Per questo è necessario che le istituzioni facciano la loro parte. Qui, proprio per via del vecchio giro d’affari, le tendenze si vedono prima che nel resto del Paese. Per questo ribadisco: è il momento di tenderci la mano e non certo di abbandonarci”.

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