

Quali margini ha l’Amministrazione per ordinare la demolizione
nei centri storici vincolati? È possibile superare le prescrizioni
urbanistiche e paesaggistiche con sanatorie o difese tecniche? E
quali garanzie procedimentali devono essere rispettate?
Abusi edilizi nei centri storici vincolati: la sentenza del TAR
Lazio
A queste domande ha provato a rispondere il Tribunale
Amministrativo Regionale per il Lazio che, con la sentenza n. 3423 del 17
febbraio 2025, offre un interessante spunto di riflessione per
tutti i tecnici e gli operatori che si occupano di edilizia nei
contesti storici e vincolati.
Il giudizio riguarda un ordine di demolizione e ripristino
emesso in relazione a interventi edilizi realizzati, in assenza di
titolo abilitativo, su un immobile situato in zona storica
tutelata.
Le contestazioni del Comune riguardavano in particolare:
- la tamponatura interna di una porta di accesso ad una
chiostrina condominiale; - il cambio di destinazione d’uso di locali interrati da deposito
a commerciale con somministrazione; - l’installazione di impianti tecnologici in una chiostrina
condominiale.
L’Amministrazione aveva ritenuto tali opere non
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