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Bonifico Parlante e Bonus: Come Fare a non sbagliare la compilazione – Immobiliare.it

Bonifico Parlante e Bonus: Come Fare a non sbagliare la compilazione - Immobiliare.it

Indice dei contenuti

Il bonifico parlante per detrazione fiscale è necessario ai fini dell’ottenimento dei vari bonus casa (ristrutturazione, mobili, facciate, ecobonus, e vari) .

Si tratta di una tipologia di bonifico che può essere bancario o postale che garantisce maggiore trasparenza e tracciamento nella comunicazione tra contribuente e destinatario.

Un documento che certifica gli effettivi interventi edilizi operati e agevolati dalla detrazione fiscale. Un modo, come altri, per arginare il fenomeno delle frodi che, secondo stime recenti della Guardia di Finanza, è costato ben 5,6 miliardi di euro, mettendo a rischio il Superbonus.

Si differenzia dal bonifico ordinario
per i dati che vanno inseriti, che riportiamo in seguito.

Come si compila il bonifico parlante e quali dati inserire?

Agenzia delle Entrate (AdE) chiarisce che per ottenere la detrazione fiscale occorre effettuare il pagamento mediante bonifico bancario o postale (anche “on line”) dal quale risultino:

  • La causale del versamento.
  • Il codice fiscale del beneficiario della detrazione.
  • Il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico (ditta o professionista che ha effettuato i lavori).

Inoltre, è possibile utilizzare i bonifici già predisposti per la detrazione prevista per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di quella per la riqualificazione energetica degli edifici (“ecobonus”), indicando come causale, se possibile, gli estremi della legge n. 160/2019.

Sono validi anche i bonifici effettuati tramite conti aperti presso gli “istituti di pagamento”, cioè le imprese, diverse dalle banche, autorizzate dalla Banca d’Italia a prestare servizi di pagamento.

Su questi bonifici le banche, Poste
Italiane Spa e gli istituti di pagamento autorizzati applicano una ritenuta
d’acconto dell’8%.

L’agevolazione può comunque essere
riconosciuta nel caso in cui non sia possibile riportare i riferimenti
normativi sopra indicati (perché, per esempio, non è possibile modificare la
causale che indica, invece, i riferimenti normativi del cosiddetto “ecobonus” o
della detrazione per interventi di recupero edilizio), e a condizione che non
risulti pregiudicato in maniera definitiva il rispetto da parte degli istituti
bancari o postali dell’obbligo di operare la ritenuta.

I dati indispensabili

Per compilare un bonifico parlante utile a ottenere detrazioni fiscali, sono indispensabili i seguenti dati da inserire:

  • Causale del bonifico, con la dicitura corretta da inserire che è “Bonifico per detrazioni previste dall’art. 16-bis del Dpr 917/1986”. Si consiglia di inserire anche i riferimenti della fattura in modo da risalire al documento preciso (numero e data).
  • Codice fiscale del beneficiario. Per le ristrutturazioni di parti condominiali bisogna inserire il codice fiscale del condominio, dell’amministratore o dell’inquilino che ha sostenuto la spesa. In caso di più proprietari, bisogna riportare nome, cognome e codice fiscale di tutti.
  • Numero di Partita Iva o Codice fiscale da inserire per l’intestatario del bonifico e, quindi, dell’azienda che ha realizzato i lavori.
  • Riportare l’agevolazione per cui è prevista la detrazione fiscale. Le agevolazioni sono previste per lavori di risparmio energetico, ristrutturazioni edilizie, acquisto mobili e elettrodomestici, interventi antisismici.

Leggi anche: FONDI FINITI PER I SUPERBONUS? LE ULTIME NOTIZIE


Esempio di casuale corretta

Se devo scrivere un bonifico per detrazione del 65%, un esempio di casuale corretta può essere:

Lavori di riqualificazione energetica. Detrazione 55% – 65%, ai sensi dell’art. 1, commi 344-347, legge 27 dicembre 2006, n. 296. Pagamento della fattura numero “…” del giorno/mese/anno”.

Dove si compila?

Il bonifico parlante si può effettuare online o presso la filiale della banca o dell’ufficio postale.

È possibile correggere un bonifico parlante sbagliato?

Sì. AdE invita, nel caso, a compilare una dichiarazione sostitutiva rilasciata dall’impresa, nella quale si attesta che i corrispettivi accreditati siano stati correttamente contabilizzati ai fini dell’imputazione nella determinazione del reddito.

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