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Bonus 110%, la protesta dei tecnici del Comune “Sommersi di pratiche: vogliamo più risorse” – La Repubblica

C’è chi è sommerso dalle richieste per accedere ai bonus dedicati ai privati, 110% e non solo, chi invece ha la scadenza perentoria di novembre per presentare i progetti legati ad una parte dei fondi del Pnrr. Centinaia di milioni di euro, come quelli per finanziare gli interventi legati a biblioteche e centri di incontro. Tecnici che devono appiccicare i fogli A3 con lo scotch perché non c’è nemmeno un plotter, le stampanti che si usano negli studi di progettazione e architettura sui grandi formati, a disposizione: “Com’è possibile lavorare così?”, si chiede Francesco Ferrari, uno dei rappresentanti sindacali del settore tecnico del Comune. Area in cui, tra settore pubblico, privato, scolastico, sociale, delle Circoscrizioni, verde e manutenzione strade lavorano oltre 600 persone.

L’appuntamento è per lunedì alle 14 in via Palazzo di Città 20, assemblea convocata da Fp-Cgil, Fp – Cisl, Uil-Fpl e Csa. “Vogliamo avere delle risposte dopo tutte le richieste che abbiamo avanzato e le lettere inviate”, dice Ferrari. La vicenda dei plotter per l’area edilizia pubblica è surreale: “Pur di essere messi nelle condizioni di lavorare – racconta il rappresentante della Cgil – nel 2019 abbiamo fatto un accordo per destinare una quota del 2% degli incentivi in attività di formazione e in strumenti per il lavoro. Non abbiamo mai visto nulla”. Eppure secondo i calcoli sei sindacati dovrebbero essere almeno, per difetto, 330 mila euro i fondi a disposizione. Cifra con cui si potrebbero comprare svariati plotter: “Ma per ora sembra che i fondi siano bloccati non si capisce perché”, racconta Ferrari. Nonostante tutti i progetti legati al Pnrr sono andati avanti. E ora c’è la scadenza di novembre. “Cosa vogliamo fare – dice Ferrari – perdere i soldi perché non abbiamo la strumentazione adeguata. Non chiediamo soldi per noi, quello lo faremo più avanti, ma per l’ufficio e per chi è entrato a lavorare da poco o arriverà in futuro”. Il riferimento è ai giovani contratti di formazione lavoro entrati a Palazzo Civico come supporto per i piani del Pnrr.

Altro settore che sta soffrendo è quello dell’edilizia privata che settimane fa ha scritto una lettera al sindaco Stefano Lo Russo, alla vice Michela Favaro e all’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, oltre alla direttrice generale Alessandra Cimadom. Il senso? “Non siamo in grado di garantire il regolare svolgimento dei procedimenti nei tempi di legge e in modo adeguato”, dicono. Si tratta degli addetti rimasti ad occuparsi delle pratiche edilizie.

I numeri non mentono: nel 2018 le richieste erano poco più di 2.150 all’anno e i tecnici erano 10, nel 2021 si è arrivati a 3.883, ma i tecnici ora rimasti sono sette. Un incremento delle pratiche superiore al 70% e, per ogni dipendente del settore, di oltre il 100%. Tecnici che devono affrontare dossier complicati: condoni da verificare, oppure iter per cui i documenti vengono ripresi più volte e integrati. “Succede nella maggior parte dei casi”, sottolineano i sindacalisti. E poi gli incontri con i professionisti, le chiamate da smaltire, le urgenze e i tempi da rispettare, perché altrimenti salta un superbonus 110% o una pratica per la cessione del credito.

C’è poi l’area della manutenzione del verde e del suolo pubblico, dove la mancanza di personale è ormai cronica. E in generale gli addetti del settore tecnico comunale denunciano lo stress per i carichi di lavoro eccessivi, per gli straordinari e per l’impossibilità di gestire ormai la vita lavorativa con quella privata, tra smart working e lavoro in presenza. Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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