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Bonus, blocco plafond: si attendono novità su cessione del credito a enti e partite Iva – Blasting News Italia

Bonus, blocco plafond: si attendono novità su cessione del credito a enti e partite Iva - Blasting News Italia

Si prospettano tempi difficili per cedere i crediti derivanti dagli interventi effettuati sfruttando il sistema dei bonus edilizi e del superbonus 110%. Tutto il meccanismo delle agevolazioni fiscali si è inceppato a seguito dei vari interventi normativi a partire dal decreto legge “Antifrodi” di novembre 2021 ai provvedimenti più recenti. Il risultato è che le banche non stanno più comprando crediti di imposta dei bonus edilizi e non stanno nemmeno aprendo a nuove linee di credito per i nuovi cantieri. Ma non mancano le vie d’uscita al blocco della circolazione della moneta fiscale e della vendita dei crediti.

A delineare le possibili novità è Elisa Siragusa, deputata di Europa Verde che ha annunciato un’interrogazione parlamentare per trovare soluzioni nell’immediato, tra le quali l’allargamento dei possibili soggetti ammessi all’acquisto dei crediti di imposta e alla proroga del superbonus 110% a tutto il 2023.

Blocco bonus e superbonus edilizi, situazione di oggi deriva dai troppi interventi normativi su sconto in fattura e cessione crediti

Il quadro in flessione dell’edilizia e della circolazione dei crediti di imposta legati ai bonus e al superbonus è stato tracciato da vari operatori del settore. L’indice destagionalizzato della produzione edilizia è in ribasso dell’1,3% rispetto a marzo. Ciò significa che il settore ha avuto una crescita del 16,9% su base annuale, ma che nell’ultimo periodo ha invertito la tendenza dopo otto mesi di crescita.

Le cause sono da ricercarsi nella confusione normativa degli ultimi mesi, a partire dal decreto “Antifrodi” di novembre scorso. Ne è convinto Giovanni Pelazzi di Argenta Soa, una delle società di certificazione delle aziende operanti nei lavori pubblici, peraltro chiamata ad attestare le stesse imprese che utilizzano i bonus e superbonus a partire dal 1° luglio 2022 (certificazione volontaria) e dal 1° gennaio 2023 (certificazione obbligatoria) per gli interventi di importo più elevato.

“La situazione è destinata a peggiorare – ha affermato Pelazzi – per effetto del pasticcio sui bonus edilizi e sul superbonus e dei continui cambiamenti delle norme sui lavori incentivati”. A Pelazzi fa eco Confedilizia, per la quale le modifiche normative sono intervenute più volte sullo sconto in fattura e sulla cessione dei crediti di imposta, “riuscendo a far bloccare il sistema dei crediti”.

Superbonus, le banche non stanno comprando più crediti e nemmeno aprendo linee di credito per i nuovi bonus edilizi

L’attuale situazione di blocco della circolazione dei crediti di imposta dei bonus edilizi ha irrigidito le banche. Ne è convinto il presidente dell’Associazione geometri fiscalisti per il quale il decreto “Antifrodi” ha bloccato le cessioni multiple dei crediti dei bonus edilizi, soprattutto dei soggetti terzi come i correntisti delle banche. Le banche, al momento, non stanno più acquistando i crediti di imposta, anche per la scarsa chiarezza delle norme, continuamente modificate. Il risultato è che le banche, oltre a non comprare crediti, non stanno nemmeno aprendo nuove linee di credito per finanziare i lavori da iniziare.

Crediti di imposta sui bonus edilizi: in arrivo apertura della vendita alle partite Iva

Sulle possibili novità per sbloccare i crediti dei bonus edilizi, la deputata di Europa Verde Elisa Siragusa ha annunciato che verrà aperta un’interrogazione al Governo. La revisione del superbonus potrebbe riportare a un allargamento dei soggetti coinvolti nelle operazioni di vendita dei crediti, come originariamente prevedeva la misura. “Occorrerebbe un rifinanziamento della misura fino a tutto il 2023 per consentire di effettuare le cessioni del credito maturate dagli istituti bancari – ha dichiarato Siragusa – Nell’immediato si rende necessaria l’apertura della cessione dei bonus alle partite Iva o ad altri enti e la possibilità delle banche di compensare i crediti entro dieci anni o convertirli in Btp”.

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