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Bonus sulla casa e superbonus: come cambiano gli incentivi nel 2022 – Today.it

Per il superbonus al 110% si profila una proroga fino al 31 dicembre del 2023, ma l’ipotesi delle ultime ore è che dagli incentivi restino escluse le villette unifamiliari. Questa almeno sembra essere l’intenzione del governo che sta cercando una quadra con la maggioranza in vista del rifinanziamento delle detrazioni fiscali sulla casa.

Del resto il ministro dell’economia Daniele Franco aveva già lanciato qualche avvisaglia. “Il Superbonus e gli altri bonus edilizi sono molto importanti per far ripartire il settore delle costruzioni” ma, aveva affermato in un’audizione sulla Nadef, “dobbiamo ricordare che sono uno strumento molto costoso” e “non sostenibile alla lunga”. Insomma, la misura non sarà resa strutturale come pure qualche partito sperava. E a partire dal prossimo anno potrebbe essere limitata solo ai condomini e alle case popolari. 

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La proroga degli altri bonus 

Un’altra partita aperta è quella del bonus facciate al 90% che invece potrebbe non essere rifinanziato nonostante il pressing dei partiti. E’ questa una delle indicazioni che sarebbero emerse alla cabina di regia sul Documento programmatico di bilancio atteso a breve in Consiglio dei ministri. Sembra invece scontata la proroga degli altri bonus edilizi, ovvero il credito di imposta al 50 e al 65%. Insomma, per il 2022 si prevede una conferma per il superbonus (villette escluse) e gli altri bonus per l’edilizia, tranne il bonus facciate che invece potrebbe essere cancellato. 

Il pressing sul governo per prorogare i bonus sulla casa

Ma il governo dovrà tenere a bada le forze di maggioranza. Il pressing è già partito. “A fianco alla proroga del Superbonus 110 per cento, che ha dato ottima prova di sé soprattutto nelle regioni del Centro-Nord, riteniamo assolutamente necessario dare un orizzonte più lungo anche al bonus facciate che è risultato molto utilizzato nei territori del Centro-Sud e nelle aree interne” dichiara il capogruppo democratico in commissione Bilancio alla Camera Ubaldo Pagano.

“Oltre alla grande capacità di attivare investimenti, con positive conseguenze in termini di valore aggiunto e occupazione, il bonus facciate – dice Pagano – ha anche un grande valore intrinseco perché contribuisce a riqualificare i nostri centri storici e recuperare il bene pubblico della bellezza del nostro patrimonio immobiliare, pur intervenendo su singoli beni di proprietà privata”. 

La presidente della commissione Attività produttive della Camera Martina Nardi auspica che ci sia un ripensamento anche sul bonus al 110%. “Mi auguro che il governo voglia riproporre il superbonus nella formula attuale, che comprende anche gli immobili unifamiliari, le ville e le villette”. 

“Le case singole – spiega la presidente Nardi – sono prevalenti nelle città di provincia e nelle aree interne. Non credo che il governo voglia penalizzare questi territori a vantaggio delle grandi città. Tutti i bonus, compresi quelli per gli interventi antisismici e per le facciate, sono un fattore determinate dell’aumento di pil. E il Paese ha bisogno di crescere”.

Sull’esclusione delle villette il M5S promette battaglia. “La notizia della mancata proroga del Superbonus per gli edifici unifamiliari – la cui applicabilità ad oggi è prevista fino al 30 giugno 2022 – ci lascia attoniti e insoddisfatti” dice il senatore Gabriele Lanzi, segretario e delegato d’aula per i 5 Stelle, membro della Commissione Industria, Commercio e Turismo.

“Si tratta di una decisione assurda e inaspettata perché in contrasto con quanto annunciato più volte dal governo, che rischia di frenare gli effetti economici positivi di una misura che continua a generare un effetto moltiplicatore per l`intero settore edile. Con la proroga per i soli condomini sarebbero tanti i cittadini che non potrebbero più beneficiarne, la maggior nei piccoli centri urbani. Auspico un ripensamento da parte del governo, se così non sarà promettiamo battaglia in Parlamento”.

Source: today.it

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