

È possibile aggiornare il canone di locazione
secondo l’indice Istat se non si è scelto il
regime della cedolare secca? Questo aggiornamento
viene recepito automaticamente nella dichiarazione dei redditi
precompilata? E come deve comportarsi il locatore?
Domande che molti contribuenti si pongono in sede di
dichiarazione, specie se nel corso dell’anno hanno adeguato il
canone di locazione sulla base della variazione Istat, secondo
quanto previsto dal contratto.
Vediamo come funziona, in particolare nel caso di locazioni non
assoggettate a cedolare secca, alla luce dei chiarimenti forniti da
Fisco Oggi a una contribuente.
Il regime della cedolare secca: che cos’è
La cedolare secca è un regime facoltativo di tassazione
sostitutiva, disciplinato dall’articolo 3 del decreto
legislativo 14 marzo 2011, n. 23, che consente ai locatori
(persone fisiche, fuori dall’esercizio d’impresa) di sostituire
l’Irpef, le relative addizionali e l’imposta di registro e di bollo
con un’unica aliquota proporzionale:
- 21% per i contratti a canone libero (art. 2, L. 431/1998);
- 10% per i contratti a canone concordato (art. 2, comma 3, L.
431/1998) in
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