

Com’è noto, il meccanismo della cessione del credito introdotto
con l’art. 121 del D.L. n. 34/2020 (cd. “Decreto
Rilancio“) , prevedeva inizialmente un numero di cessioni
illimitato, che nel corso del tempo è stato notevolmente
compreesso, fino ad arrivare a uno stop quasi totale con il D.L. n.
11/2023 (cd. “Decreto Cessioni”, o meglio “Blocca
Cessioni”).
Dalla cessione libera (la prima), si è passati a una cessione
qualificata nei confronti di istituti bancari, finanziari e
assicurativi, fino al raggiungimento della saturazione
completa del mercato, con la chiusura delle piattaforme di cessione
da parte degli operatori e l’aumento esponenziale, nei cassetti
fiscali di imprese e contribuenti, dei cd. “crediti
incagliati”.
Cessione del credito: nuovo accordo per la ricessione dei
crediti fiscali
Una situazione drammatica, a cui il legislatore ha messo una
pezza con l’introduzione, con il D.L. n. 50/2022, della c.d. “quarta cessione del credito” da parte dei
cessionari qualificati in favore di clienti professionali e
correntisti con partita IVA. Un modo per dare ossigeno a un
mercato completamente saturo e che
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