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Da Superbonus e Pnrr una speranza per l’edilizia – La Nuova Sardegna

Sanna, Filca Cisl: «Secondo le casse edili il settore vive una stagione d’oro. Ma attenzione a non abbassare la guardia sulla sicurezza nei cantieri»

SASSARI. L’allarme sembrerebbe essere suonato a vuoto. Si potrebbe leggere in questo senso la decisione del governo di ampliare la platea dei destinatari dei crediti edilizi dopo l’approvazione del “Dl Aiuti”. Prevedere il futuro, però, è spesso un affare da chiromanti e dunque al momento è necessario ragionare su dati concreti e indicazioniprecise. Dopo l’appello di Ance Sardegna, che chiedeva di rilanciare la misura piuttosto che limitarla o azzerarla, arriva quello della Filca Cisl, la Federazione dei lavoratori impegnati nel settore delle costruzioni: «Dai dati elaborati dalle casse edili sarde, possiamo confermare che il settore delle costruzioni nella nostra isola sta vivendo una stagione molto positiva, grazie soprattutto a due grosse variabili – spiega il segretario generale della categoria, Vincenzo Sanna – la presenza di un sistema articolato e generoso di bonus casa, da quest’anno sistematizzato per superare le incertezze del passato, e il Pnrr, che farà affluire decine di miliardi di euro sull’edilizia».

La tendenza nell’isola. «Dopo aver chiuso il 2021 con un incremento del 23 per cento rispetto all’anno precedente – continua Sanna – il nuovo anno prosegue con il trend positivo con un andamento del 12 per cento. Questi numeri evidenziano come il settore delle costruzioni continui ad attraversare un momento d’oro, che non sembra destinato ad esaurirsi a breve». Sebbene il sistema dei bonus edilizi abbia generato la riprese del settore edile, non mancano le zone d’ombra: «Tra le criticità del settore, oltre le carenze di materiale e l’aumento dei costi, sta accadendo un fenomeno mai visto prima perché la domanda è maggiore dell’offerta –prosegue il segretarrio della Filca Cisl – . Infatti è difficile trovare operai specializzati da impegnare nella manutenzione degli edifici: tre imprese su quattro ne lamentano la carenza. Se poi parliamo di conduttori di mezzi di trasporto la situazione è addirittura peggiore».

Il peso del passato. La caccia alla monodopera introvabile ha radici antiche: «Negli ultimi 10 anni tantissimi operai sono rimasti senza lavoro e si sono spostati su altri settori, o sono emigrati. Con l’esplosione del fenomeno bonus che richiede determinate figure specializzate, diventa difficile reperire operai specializzati e purtroppo sta dilagando l’abitudine di impiegare operai senza qualifiche o formazione – continua Sanna –. Dopo la lunga crisi e con questa super ripartenza, il settore non è riuscito ad adeguarsi. Dobbiamo capirne i motivi ma i principali sono la carenza di scuole di formazioni e l’aumento del livello di sicurezza. Ora dobbiamo lavorare a monte, organizzando le formazioni per il settore, in modo da evitare la presenza di operai totalmente inesperti, ma soprattutto lavorare sulla prevenzione degli infortuni». Il ritardo accumulato, però, è tantissimo: «In Sardegna al momento sono attivi sei enti bilaterali legati all’edilizia, di cui più della metà senza un ente unico di formazione e sicurezza, come indicato dagli stessi contratti. Proprio per questa ragione dobbiamo ripartire dove esistono queste lacune, senza perdere tempo. Prima interrompiamo le morti i sul lavoro e prima potremo affermare che finalmente l’edilizia è cambiata non solo dal punto di vista delle progettazioni o dei materiali, ma sulla qualità del lavoro», conclude Vincenzo Sanna.

Source: lanuovasardegna.it

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