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Dai bonus alle pensioni, il pressing dei partiti sugli ultimi 700 milioni della legge di bilancio – Linkiesta.it

A disposizione del Parlamento per le modifiche ci sono tra i 500 e i 700 milioni di euro. E oggi che la nuova legge di Bilancio arriva in Senato, la camera scelta per dare il via all’iter di conversione in legge che si concluderà a fine anno, i partiti sono pronti ad aprire la battaglia degli emendamenti su bonus e ritocchi ai provvedimenti “bandiera”.

Matteo Salvini continua a insistere sui troppi fondi (9 miliardi) destinati al reddito di cittadinanza grillino. Giuseppe Conte rivuole il cashback. Il Pd parla di tasse e pensioni. E, come spiega La Stampa, tutta l’attenzione dei partiti si concentra anche sui vari «bonus» per edilizia, ristrutturazioni e adeguamento energetico. A partire dal Superbonus del 110% che il governo intende progressivamente ridimensionare.

Dai Cinque Stelle al Pd, da Forza Italia alla Lega, tutte le principali forze di maggioranza vorrebbero estenderlo a tutte le tipologie di immobili sino a fine 2023. O quanto meno chiedono che venga eliminato il tetto dei 25mila euro di reddito che, assieme all’obbligo di aver presentato entro il 30 settembre di quest’anno la comunicazione di inizio lavori (la Cila), è una delle condizioni poste dal Mef per allungare sino a tutto il 2022 lo «sconto» anche a favore di case unifamiliari e villette.

La Lega ha già annunciato emendamenti anche per chiedere la proroga per tre anni di sismabonus rafforzato e del superbonus 110% per i terremotati del 2016. Il Pd insiste non solo per togliere il tetto di reddito al Superbonus destinato alle case singole ed il décalage dal 2024 in poi, ma anche perché il bonus facciate resti al 90% almeno per i centri storici e perché venga garantita la cessione del credito per tutti gli altri bonus.

Sul fronte delle pensioni, invece, mentre ministero del Lavoro e Mef stanno valutando la possibilità di ripristinare i vecchi requisiti (58/59 «anni di età per uscire con 35 anni di contributi anziché 60/61) per Opzione donna, il Pd chiede di ascoltare i sindacati e cambiare la legge Fornero puntando a una maggiore flessibilità, purché «sostenibile» e avendo come priorità i giovani. Anche la Lega chiede di fare di più in particolare per le donne. Cgil, Cisl e Uil intanto chiedono al governo di anticipare l’avvio del tavolo. Mentre da Palazzo Chigi si studia l’ipotesi di uscite flessibili estese, ma con il ricalcolo contributivo, di modo che sia sostenibile per i conti pubblici.

Sul Reddito di cittadinanza, i Cinque Stelle vorrebbero modificare il décalage dell’assegno (5 euro in meno dopo il sesto mese) e il punto che riguarda l’offerta congrua di lavoro.

Intanto c’è anche da capire come disegnare la riduzione delle tasse. Il Sole 24 Ore oggi parla di quattro strade percorribili: riduzione delle aliquote Iroef, aumento dei bonus sul cuneo fiscale da 100 a 120 euro, abbattimento dell’Irap o un mix di questi strumenti. Per ogni ipotesi, c’è un ostacolo da gestire. Ma tutto deve essere deciso entro un mese e non oltre.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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