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Demo-ricostruzione con modifica prospetto: basta la SCIA?

Demo-ricostruzione con modifica prospetto: basta la SCIA?

È sufficiente una SCIA “semplice” per demolire e ricostruire un
edificio preesistente? Quali sono le conseguenze se l’intervento
realizzato non rispecchia la sagoma originaria?
Chi ha l’onere di provare la legittimità del manufatto esistente? E
cosa succede se l’edificio ricade in area soggetta a vincolo
culturale o urbanistico?

Su quali siano i limiti tra ristrutturazione e
nuova costruzione
, e in che misura le differenze tra
“ante” e “post operam” giustificano un ordine di demolizione,
risponde il TAR Lazio con la sentenza del
12 maggio 2025, n. 9122
.

Demo-ricostruzione infedele: la SCIA non basta

La questione nasce dalla presentazione di una
SCIA ai sensi dell’art. 22 del d.P.R. n. 380/2001
(Testo Unico Edilizia) per la manutenzione
straordinaria e ristrutturazione “leggera” di un edificio
acquistato con titolo abilitativo pregresso. Tuttavia, l’intervento
descritto prevedeva la realizzazione di un nuovo fabbricato, da
edificare in un’area per la quale era richiesto il parere
della Sovrintendenza.

L’Amministrazione Comunale ha ritenuto che l’intervento, per
entità e caratteristiche, non potesse essere
…continua a leggere

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