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Dopo il rigore dell’esordio, il Superbonus si è messo a correre – Tempi.it

Impalcatura di cantiere edile

Corre il Superbonus: determinante l’effetto semplificazioni che introduce la Cila (Comunicazione asseverata di inizio attività) semplificata, riducendo parecchio gli adempimenti di progettisti, amministratori, uffici tecnici comunali e condomini. Senza nulla togliere al potere di verifica del fisco.

In poco tempo si evidenzia una crescita del 28 per cento degli interventi ammessi al beneficio e del 35 per cento del valore dell’investimento agevolato. Oltre 30 mila i lavori autorizzati alla facilitazione fiscale; un dato positivo, rispetto alla lenta partenza del 110 per cento registrata cinque mesi fa, perché sono più di 32 mila i cantieri aperti ad oggi, con un valore delle detrazioni di progetto aumentato del 30 per cento rispetto ai primi di giugno.

Impennata di interventi condominiali

Che sia in atto uno sblocco rispetto al rigore dell’esordio del 110 per cento lo sancisce il fatto che ora a correre sono gli interventi più articolati, quelli dei condomini che registrano un’impennata di oltre il 55 per cento sia come lavori da eseguire (4 mila circa) che di importi facilitati. Meno della metà del totale investimenti quindi, con gli immobili unifamiliari e gli stabili indipendenti che calano dopo il boom dei primi mesi.

In crescita i lavori già liquidati

Con un nuovo allungo i dati di luglio confermano la volata del Superbonus, cominciata il mese precedente in occasione dell’applicazione del decreto legge 77. Cresce del 40 per cento circa anche la tranche dei lavori concretamente già pagati. La correlazione tra lavori iniziati e lavori conclusi/liquidati resta al 70 per cento circa. Un dato che contraddice le preoccupazioni su lunghe attese o sospensione dei lavori.

A livello tecnico poi la rilevazione degli stati di avanzamento lavori si verifica quando si perviene al 30 per cento o al 60 per cento dei pagamenti sul totale programmato e vengono inviate le relative fatture all’Agenzia delle entrate. Questa tranche include anche gli interventi completati che equivalgono a quasi la metà del totale impostato.

Le regioni più attive, gli interventi più richiesti

La Lombardia si colloca al primo posto come crescita, seguita da Veneto, Lazio e Campania. Con riferimento alle tipologie degli interventi, tra i più richiesti vi sono i due interventi trainanti per eccellenza: interventi sull’involucro, per il potenziamento dell’efficienza termica dell’edificio (il cosiddetto cappotto termico) e i lavori di ammodernamento dell’impianto di riscaldamento (interventi sull’ impianto). Entrambi gli interventi devono essere compresi nel progetto. L’incremento dei cappotti supera il 40 per cento; parliamo di 5 mila nuovi interventi per un controvalore di spesa di circa 400 milioni.

Foto di Ricardo Gomez Angel per Unsplash 

Source: tempi.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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