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Dopo la pesante crisi del 2020 l’edilizia riparte dal superbonus – Il Sole 24 ORE

2′ di lettura

Costruzioni in ripresa, dopo il tracollo del 2020, anche grazie al potente traino di una misura come il superbonus. Mentre la legge di Bilancio 2022 definisce i suoi contorni, restano, però, molti interrogativi legati alla forma che prenderà la proroga dei diversi bonus. In attesa della spinta in arrivo dal Pnrr sul fronte delle infrastrutture.

Il bilancio dell’anno scorso, per il settore, è stato pesante. La produzione nelle costruzioni del 2020, in base alle elaborazioni Ance su dati Istat, ha fatto segnare un calo dell’8,2%, con un vero tracollo tra marzo (-35,7%) e aprile (-69,7%). Il lockdown ha determinato un crollo degli investimenti del 10% nel 2020, annientando i segnali di ripresa del 2019.

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Nella seconda metà del 2020 ha preso forma un recupero, che ha portato il 2021 ad avere invece un segno positivo: tra gennaio e agosto, la crescita della produzione è stata del 30,3% rispetto allo stesso periodo del 2020. La previsione Ance per il 2021 è di un rimbalzo del +8,6% dei livelli produttivi, trainato dal recupero abitativo (+14%) e dal progressivo recupero nel comparto non residenziale privato (+5%) e pubblico (+7,7%). Su queste tendenze è forte l’effetto del superbonus 110 per cento. L’incentivo, dopo una prima fase di rodaggio, è entrato a regime solo nel corso di quest’anno: a inizio agosto è diventata operativa la nuova Cila semplificata, che ha reso più rapido l’iter degli interventi. L’effetto si sta vedendo. Secondo i dati del monitoraggio Enea-Mise, aggiornati al 31 ottobre, i lavori legati al superbonus sono 57.664 per 9,7 miliardi di euro. A ottobre si registrano quasi 11.500 interventi aggiuntivi per 2,2 miliardi, con un ulteriore e consistente aumento del 24,8% in numero e del 30% nell’importo. Un impatto ancora maggiore potrà delinearsi nei primi mesi del 2022.

Siamo, insomma, in una fase di espansione. «Il superbonus – spiega il presidente Ance, Gabriele Buia – negli ultimi mesi sta mettendo il turbo al settore, facendo aprire migliaia di cantieri di riqualificazione energetica e messa in sicurezza».

Un’altra spinta decisiva arriverà dal Pnrr. «I principali indicatori – prosegue Buia – mostrano chiaramente che oggi ci sono le condizioni per ripartire. Sui 222 miliardi del Pnrr ben 108 impattano sulle costruzioni, una dote che servirà a colmare il gap infrastrutturale creatosi in anni di continui tagli agli investimenti». Questi presupposti però – conclude Buia – «devono essere accompagnati da regole che assicurino un mercato aperto alla concorrenza e alla trasparenza, insieme a misure che mettano al riparo la ripresa dal caro materie prime e dalla carenza di manodopera».

Source: ilsole24ore.com

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