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Ecobonus 110%, Aime: «Senza proroga al 2023 si penalizzano cittadini e imprese» – MALPENSA24 – malpensa24.it


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VARESE – «Siamo molto preoccupati per il continuo tira e molla sulle tempistiche di validità del provvedimento: le indiscrezioni sulla prossima manovra di bilancio risultano particolarmente penalizzanti per cittadini, imprese e professionisti». Così Aime, Associazione Imprenditori Europei che offre consulenza e servizi a imprese e cittadini in merito all’Ecobonus 110% (con lo staff di Aime 110%). A destare preoccupazione, in particolare, è proprio «la ventilata mancata proroga al 2023 dell’Ecobonus 110% per le case unifamiliari e per le unità funzionalmente indipendenti».

L’edilizia diffusa «penalizzata»

La manovra di bilancio, prosegue l’associazione, «prevede, contrariamente alle aspettative, che la proroga sia valida solo per i condomini, escludendo cioè gli immobili unifamiliari, ville e villette». Questo significa «penalizzare in modo incisivo l’edilizia diffusa, che caratterizza le aree periferiche delle città, i borghi e i nostri paesi. Non è pensabile non porre attenzione a questo patrimonio edilizio spesso caratterizzante il paesaggio che ci circonda». E aggiunge: «Non si tratta di favorire interventi su ville faraoniche, come qualcuno insinua, ma di riconoscere una matrice urbanistica precisa e di rendere più efficienti quelle abitazioni frequentemente costruite con sacrifici e di proprietà di famiglie a basso reddito».

I rischi dei tempi ridotti

Cambio delle scadenze, proroghe non concesse e «interpretazioni bizzarre», unitamente alla stretta creditizia posta in essere dagli Istituti di Credito (che «ad oggi non hanno fatto il loro dovere fino in fondo, pur ricavandone lauti guadagni») secondo Aime «impediscono e rendono vano qualsiasi sforzo di programmazione dei lavori in un settore che ha bisogno di certezze». Soprattutto se si considera che siamo in un momento in cui «le imprese stanno fronteggiando il rincaro delle materie prime, le difficoltà di approvvigionamento e i ritardi nelle consegne dei materiali». Di conseguenza, «ridurre i tempi significa nei fatti rendere inattuabili la maggior parte dei progetti su cui si sta lavorando in tutta Italia». Inoltre, incalza l’associazione, «costringere a realizzare i lavori in tempi limitati, potrebbe mettere in discussione la qualità di realizzazione delle opere e, non ultimo, la sicurezza dei lavoratori. Ricordiamo che spesso gli incidenti sul lavoro sono dovuti alla troppa velocità di esecuzione richiesta negli interventi».

La lettera agli eletti in provincia

Per queste ragioni Aime ha deciso di scrivere «subito» agli eletti in Provincia di Varese per «richiamare la loro attenzione su questa delicata situazione, auspicando che tutte le forze politiche, nessuna esclusa, che i sindaci e le amministrazioni comunali, con atti concreti, inducano il governo a rivedere le proprie scelte che paiono finalizzate a far venire meno gli incentivi promessi e promossi». Non manca la consapevolezza che «l’estensione temporale del provvedimento richieda un’ulteriore copertura finanziaria dello Stato, ma va sottolineato che si tratta di una misura virtuosa in grado di generare gettito fiscale per l’erario da parte dei professionisti, delle imprese e di quanti sono impegnati nella filiera delle costruzioni». Conclude così: «Ridurre la platea dei beneficiari è una scelta miope che colpisce prima di tutto il ceto medio che, dalle parole del governo, è la parte della popolazione che vorrebbe aiutare con più forza».

I numeri dell’iniziativa

Tutto questo avviene nonostante l’intera filiera delle costruzioni abbia «risposto in maniera egregia alle sollecitazioni derivanti dall’applicazione dei vari bonus e sta contribuendo in maniera determinante alla crescita del Pil». Infatti, i numeri caratterizzanti l’iniziativa «hanno dimostrato la possibilità di garantire l’intera copertura della filiera partendo dai tecnici per giungere all’ottenimento e alla cessione del credito di imposta». Iniziativa che ha raccolto le intenzioni di UnipolSai che con una lettera di intenti «ha assegnato ad Aime un plafond, superiore ai dieci milioni di euro, per la cessione dei crediti di imposta». Il Superbonus e tutti gli altri bonus, nelle formulazioni fino ad ora adottate, «hanno dato un forte impulso al settore delle costruzioni, coniugando gli interventi per il risparmio energetico con quelli della riqualificazione degli immobili. E possono rappresentare una risposta non solo all’attuale crisi causata dall’emergenza sanitaria ma anche agli obiettivi energetico-ambientali fissati al 2030 dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima e dal processo di completa decarbonizzazione del settore civile, previsto per il 2050».

Ecobonus: con Aime 110% professionisti in aiuto agli imprenditori

varese aime ecobonus preoccupazioni – MALPENSA24

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