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Efficienza energetica, ecobonus a quota 45 miliardi – Milano Finanza


Efficienza energetica, ecobonus a quota 45 miliardi

Negli ultimi 15 anni, per effetto dei meccanismi di detrazione fiscale, in Italia sono stati investiti in efficienza energetica oltre 53 miliardi di euro. Di questi, ben 45 miliardi sono legati all’ecobonus 65%, mentre altri 8 miliardi derivano da interventi già realizzati col superecobonus 110%. Gli obiettivi previsti dai piani nazionali ed europei sono stati centrati rispettivamente all’80% e al 90%, trainati soprattutto dal comparto residenziale. Questi in sintesi i dati principali che emergono dal 10mo Rapporto annuale sull’efficienza energetica e dal 12mo Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti, elaborati dall’Enea e presentati oggi a Roma in un convegno organizzato con Confindustria, alla presenza del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, del delegato di Confindustria per la Transizione energetica, Aurelio Regina e del presidente dell’Enea, Gilberto Dialuce.

“Durante i primi dieci anni della transizione ecologica si tratta di effettuare una transizione energetica epocale”, ha detto Cingolani. “L’Enea ha tutte le competenze tecniche per poter seguire questo processo, e diventerà centrale per capire le diverse direzioni da prendere. Il piano che prevede il 55% di decarbonizzazione al 2030 è quello che si può fare a tecnologia vigente, ma sappiamo che non basta. Proprio per questo il ruolo dell’Enea sarà centrale: parliamo di un’enorme opportunità perché ora il comparto energetico diventa il cuore di un grande cambiamento globale”.

Secondo il presidente Dialuce, “le incentivazioni hanno consentito di riqualificare una parte importante del parco abitativo, di ridurre i consumi e di rilanciare un settore in difficoltà come quello dell’edilizia. I prossimi dieci anni saranno decisivi per rispettare il limite di 1,5 °C entro il 2030 e per centrare questo obiettivo servirà, ad esempio, almeno raddoppiare il tasso di riqualificazione energetica degli edifici, in linea con quanto evidenziato dalla Renovation Wave lanciata dalla Commissione europea”. Sul fronte dell’ecobonus del 65%, il meccanismo per incentivare l’efficienza energetica negli usi finali introdotto nel 2007, dai dati Enea emergono oltre 45 miliardi di investimenti realizzati al 2020, con un risparmio complessivo di circa 19mila GWh/anno, derivanti essenzialmente da interventi parziali su singole unità immobiliare.

Lo scorso anno sono stati completati oltre 486 mila interventi di riqualificazione energetica che hanno consentito di risparmiare 1.362 GWh/anno. La maggior parte riguarda l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti (1,1 miliardi di euro) e la sostituzione delle finestre (1,1 miliardi di euro) mentre oltre 500 milioni sono stati investiti per l’isolamento termico degli edifici, 270 milioni per le schermature solari e 175 milioni per la riqualificazione globale degli immobili. Per il superecobonus 110%, dopo poco più di un anno di attuazione, l’investimento totale ammesso a detrazione al 30 novembre scorso è salito a sfiorare i 12 miliardi di euro, di cui 8,28 miliardi per interventi già conclusi.

“L’efficienza energetica è al primo posto delle politiche europee per la decarbonizzazione e il settore edilizio è a tutti gli effetti l’elemento centrale nell’ambito di questa impegnativa e ambiziosa transizione ecologica”, è il commento di Aurelio Regina, delegato del presidente di Confindustria per la transizione energetica. “Gli incentivi fiscali, ecobonus e superbonus, hanno dimostrato di funzionare e ci auguriamo che possano proseguire e magari siano semplificati e resi ancor più efficaci. Dobbiamo lavorare insieme per arrivare agli obiettivi del Fit for 55 sani e salvi e non rischiare di perdere per strada importati pezzi di industria. L’attuale situazione di escalation dei prezzi dell’energia è molto preoccupante, ma ci ricorda quanto sia importante puntare sull’efficienza energetica, sulla generazione elettrica da rinnovabili, la diffusione dei green gas e degli e-fuel. L’Italia, come dimostra il rapporto Enea, è già avanti ma non basta. Dobbiamo fare di più”. (riproduzione riservata)


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