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Il mercato dell’auto è in calo, la crisi dei componenti non aiuta – Corriere dell’Economia

Il mercato dell’automobile continua a vivere una fase di crisi che rischia di cronicizzarsi. Gli ultimi dati del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili parlano di immatricolazioni ad ottobre 2021 (101.015) in calo del 35,7% rispetto allo stesso mese del 2020, sebbene il totale dei primi dieci mesi del 2021 (1.266.629) faccia registrare un aumento del 12,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Non si salva nemmeno il mercato dell’usato: nel mese scorso i trasferimenti di proprietà sono stati 297.892 contro i 357.958 di ottobre 2020, pari ad un calo del 17%. Circa un quarto degli acquisti sono relativi ad auto nuove, gli altri a vetture usate.

L’Unrae, Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri aderente a Confcommercio, lancia il suo grido d’allarme tramite il suo presidente Michele Crisci: “i provvedimenti estemporanei e temporanei continuano a dimostrarsi insufficienti e inadeguati. Gli incentivi per l’ecobonus vanno rifinanziati nel lungo periodo, senza scadenze a breve termine”. La linea dell’Unrae è dunque chiara: le misure a tempo non riescono ad incidere sulla ripresa del mercato e devono essere mantenute. La linea guida deve essere lo svecchiamento del parco circolante e l’introduzione di infrastrutture di ricarica nelle autostrade.

Anche Federauto si accoda, lanciando un monito sulla crisi dei componenti elettronici su scala planetaria che sta mettendo in grave crisi le consegne e rischia di compromettere la ripresa del settore dopo la pandemia. Il presidente Adolfo De Stefani Cosentino non nasconde la propria preoccupazione ma nello stesso tempo auspica che il Governo si attivi con un piano triennale nella legge di bilancio, così da accelerare la diffusione delle alimentazioni elettriche.

“Siamo ad un bivio cruciale – ha proseguito De Stefani Cosentino – la transizione ecologica deve passare attraverso un adeguato sostegno alla domanda e un piano di rottamazione per il rinnovo del parco auto più vecchio e inquinante così da avere una sostenibile riduzione della Co2”. Green Economy, mobilità sostenibile, crescita nel rispetto dell’ambiente: questi i pilastri del leader di Federauto che nelle prossime settimane si coordinerà con altri soggetti per presentare le proprie richieste alle istituzioni.

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