Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieBonus Green MobilityIncidenti stradali nel 2020, morti e feriti in calo ma le cattive abitudini restano – La Gazzetta dello Sport

Incidenti stradali nel 2020, morti e feriti in calo ma le cattive abitudini restano – La Gazzetta dello Sport

Il rapporto Aci-Istat fotografa quanto successo lo scorso anno sulle strade italiane. Meno scontri e un cambiamento nella mobilità ma i costi sociali sono lo 0,7% del Pil

L’impatto della pandemia da Covid-19 nel nostro Paese e le forti restrizioni alla circolazione, nel 2020 hanno provocato un deciso calo di morti e feriti in incidenti stradali. Un dato che appariva scontato da diversi mesi, analizzando l’andamento del traffico dello scorso anno, adesso è stato certificato dal rapporto annuale sull’argomento di Aci e Istat. Un altro aspetto che lo studio fotografa sono i cattivi comportamenti in strada che, nonostante il coronavirus, non cambiano. Tuttavia le sorprese non mancano.

morti, feriti e costi

—  

Nel 2020 sono stati registrati in Italia 118.298 incidenti stradali con almeno un ferito, in calo del 31,3% rispetto al 2020. Nei sei anni precedenti il numero di scontri con lesioni fisiche si era mantenuto più o meno stabile tra i 177 mila e i 172 mila eventi. A perdere la vita nel 2020, entro 30 giorni dall’evento, sono state 2.395 persone, mentre i feriti sono stati 159.249: rispetto all’anno precedente il numero di vittime è calato del 24,5% e quello delle persone che hanno riportato danni fisici è diminuito di un significativo 34%. Ancora più significativa la variazione del numero di vittime rispetto al 2001, -66,2%. Il tasso di mortalità stradale passa da 52,6 a 40,3 morti ogni milione di abitanti tra il 2019 e il 2020, leggermente inferiore alla media Ue che è di 42,3. Rimane importante il costo sociale degli incidenti stradali che per quanto riguarda lo scorso anno rappresenta lo 0,7% del Pil, pari a 11,6 miliardi di euro.

distrazione e velocità

—  

Se i numeri sono in calo, come detto, le cattive abitudini al volante o in sella causa di incidenti rimangono le stesse. La guida distratta o “indecisa”, in cui possiamo ipotizzare che l’utilizzo dello smartphone abbia un peso rilevante, è la prima causa di scontro con feriti o morti: 23.802 eventi ovvero il 15,7% totale. Il mancato rispetto della precedenza o del semaforo rosso è al secondo posto (21.985, 14,5%). L’eccesso di velocità è terzo essendo stato decisivo in 15.194 casi pari al 10% del totale. Detto questo però il mancato rispetto dei limiti di velocità è l’infrazione al codice della strada maggiormente sanzionata in Italia: 2.111.043 multe elevate da polizia stradale, carabinieri e polizie locali. Solo al secondo posto è la sosta vietata con 1.981.712 multe. Comunque nel 2020 il numero di contravvenzioni è calato del 29% rispetto al 2019.

Monopattini ed ebike

—  

Il 2020 ha anche segnato un cambiamento nella mobilità, con orari differenti utilizzati per gli spostamenti (complice il coprifuoco) e con l’arrivo di più piste ciclabili sulle strade italiane e con monopattini elettrici, equiparati alle bici secondo il Codice della strada, e biciclette a pedalata assistita in grande numero grazie anche al bonus mobilità. “Gli incidenti stradali con lesioni a persone che coinvolgono almeno un monopattino elettrico, rilevati a partire da maggio 2020 – spiega il rapporto Aci-Istat – sono stati 564, con 1 decesso, la prima vittima in Italia. I feriti tra conducenti e passeggeri su monopattino ammontano a 518, i conducenti illesi a 58 mentre sono stati 33 i feriti tra i pedoni investiti da questi mezzi e 44 i feriti su altri veicoli (soprattutto biciclette e motocicli). Le biciclette elettriche sono state coinvolte, sempre da maggio 2020, in 240 sinistri con 6 vittime e 243 feriti. In totale, si contano 14.019 incidenti con biciclette (elettriche e non) e monopattini, con 176 vittime e 14.023 feriti, di cui 328 pedoni investiti”.

morti per tipo di mezzo

—  

Per quanto riguarda le vittime della strada per tipologia di mezzo utilizzato questa è composizione: mezzi pesanti (117 morti; -14,6% rispetto all’anno precedente); motociclisti (586; -16,0%); pedoni (409; -23,4%); in auto (1.018, -27,9%); su ciclomotori (59, -33%); ciclisti (176, -30,4%).

il 2020 non può essere un riferimento

—  

Al netto dei dati, il 2020, non può essere preso come riferimento storico, spiega con chiarezza il rapporto Aci-Istat: “Considerata la situazione anomala determinata dalla pandemia e dai periodi di lockdown, appare evidente che il 2020 non possa rappresentare un anno di riferimento per le analisi e di benchmark per gli obiettivi europei 2030 (ulteriore dimezzamento del numero delle vittime e riduzione del 50% del numero di feriti gravi). Per monitorare correttamente i progressi e gli indicatori di prestazione per la sicurezza stradale, la Commissione europea e i Paesi della Ue hanno deciso, infatti, di considerare come anno base il 2019, oppure la media del triennio 2017-2019 (l’Italia ha optato per la seconda) che sembra ottimale perché attenua le fluttuazioni casuali da cui potrebbe essere affetto un singolo anno”.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

Rate This Article:
No comments

leave a comment