IVREA – I Crediti d’imposta per investimenti edilizi (superbonus 110%, recupero patrimonio edilizio, efficientamento energetico, sismabonus, bonus facciate) rappresentano anche per il Canavese un’occasione straordinaria sia per recuperare e migliorare il patrimonio abitativo del territorio sia per risollevare dalle secche il comparto edile locale e dei settori ad esso collegati. Tuttavia, il carico burocratico (soprattutto relativamente al Superbonus), la forte concorrenza delle imprese di rilevanza nazionale e l’impatto finanziario connesso ai bonus fiscali, spesso rendono difficile, soprattutto per le aziende minori dimensioni, concretizzare tali occasioni.
Confindustria Canavese ha organizzato un incontro tecnico tra le proprie Aziende associate dei settori interessati dai Bonus edilizi per approfondire tali opportunità, ma anche per incoraggiare lo sviluppo di forme di collaborazione tra imprese locali che permettano di raggiungere una massa critica sufficiente per realizzare nuove iniziative e agganciare così la ripresa del comparto.
Una ripresa assolutamente urgente e necessaria. Infatti, secondo il Rapporto 2020 “Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione” realizzato dal Servizio Studi della Camera dei Deputati in collaborazione con l’Istituto di ricerca CRESME, il settore era riuscito ad avviare la propria ripresa (prima molto moderatamente, e poi con valori contenuti ma significativi) nel 2018 e nel 2019, trainato dalla riqualificazione del patrimonio esistente e dalle opere pubbliche. La crescita del comparto si è però interrotta improvvisamente nel 2020, in conseguenza dell’emergenza sanitaria, causando un calo del 7,4% del valore della produzione nelle nuove costruzioni e del 10,4% nelle manutenzioni straordinarie.
L’introduzione nel 2020 di nuovi incentivi, fortemente innovativi nelle modalità e nelle dimensioni dell’intervento, si è resa necessaria proprio per risollevare un settore profondamente in crisi. Inoltre, con questi incentivi si è voluta coniugare ulteriormente la ripresa edilizia con la sostenibilità ambientale, oggi assolutamente indispensabile, e con il riuso degli edifici dismessi.
I crediti di imposta possono essere principalmente utilizzati da privati, ma in taluni casi possono anche essere di interesse per le imprese (come, ad esempio, il Bonus facciate e la detrazione d’imposta del 65% delle spese sostenute per la riqualificazione energetica degli edifici) che possono avvalersi di queste agevolazioni per apportare concrete migliorie ai propri immobili. Tutte queste misure, quindi, non soltanto possono aiutare la ripresa delle aziende del settore, ma possono anche essere un’eccezionale opportunità per aiutare tutte le realtà produttive del territorio a intraprendere una vera e propria “rivoluzione verde” contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale, a risparmiare energia e a contenere le emissioni di CO2.
«Edilizia sostenibile, efficienza energetica, rigenerazione urbana: sono alcuni dei principi chiave che devono essere posti alla base del futuro delle nostre città. Dobbiamo essere in grado di cogliere le grandi potenzialità insite nelle molteplici misure messe in campo dal Governo per migliorare ed efficientare il patrimonio immobiliare del nostro Paese – dichiara Patrizia Paglia, Presidente di Confindustria Canavese – la nostra Associazione ritiene fondamentale sostenere le imprese del settore in questo delicato momento non solo per accompagnarle nella ripresa economica, ma anche per fare in modo che le nostre abitazioni e le nostre aziende possano rispondere appieno a canoni di sostenibilità ambientale a beneficio nostro e delle generazioni future. Plaudiamo quindi alle iniziative come quelle avviate da Aeg e ci auguriamo che tutte le nostre associate del settore riescano a cogliere pienamente i vantaggi derivanti dalle importanti misure di incentivazione introdotte».
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