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La Corte dei Conti boccia i bonus edilizi: “Effetti distorsivi” – la Repubblica

La Corte dei Conti boccia i bonus edilizi: “Effetti distorsivi” - la Repubblica

ROMA – Le agevolazioni fiscali sono “distorsive”, bonus edilizi compresi. E questo per due motivi, secondo la Corte dei Conti: perché “in molti casi configurano benefici non giustificati per gruppi specifici di soggetti” e perché “comportano una perdita di gettito rilevante”, pari ad alcuni punti di Pil. Tra cessioni e sconti in fattura siamo oltre 38,4 miliardi nel 2020-21. Mentre le compensazioni fiscali – tra crediti e debiti con lo Stato – sono a quota 68,6 miliardi nel 2021.

Un altro colpo al Superbonus e ai suoi fratelli, proprio nel giorno in cui l’Abi – l’associazione bancaria – ricorda con una circolare alle banche italiane quello che l’Agenzia delle Entrate ha ribadito due giorni fa nella circolare 23/E. E cioè che “il grado di diligenza” delle banche – e degli altri intermediari finanziari come Poste – quando acquistano i crediti legati ai bonus edilizi deve essere “particolarmente qualificata ed elevata”, se non vogliono essere considerate “responsabili in solido” di eventuali illeciti ai danni del fisco.

Un altolà scontato, considerata la progressiva stretta normativa di questi mesi sui bonus edilizi voluta dal governo Draghi per arginare le truffe conclamate scovate dalla Guardia di Finanza per ben 5,6 miliardi. Ma che ha fatto sobbalzare una parte degli operatori e della politica per l’impatto che queste indicazioni possono avere sulla tempistica e la complessità delle pratiche, già rallentate da gennaio e ora di fatto congelate.

Il Movimento Cinque Stelle parla di “narrazione tossica” e ricorda come il Superbonus 110% rappresenta solo il 3% delle truffe scoperte, concentrate soprattutto sul bonus facciate e gli altri bonus edilizi. Uno schieramento trasversale di parlamentari si prepara ad emendare il decreto Aiuti, ora alla Camera, per un intervento strutturale e definitivo, in grado di sbloccare i colli di bottiglia della misura. Il Codacons ha presentato esposti a Procure e Bankitalia perché le norme più restrittive mettono a rischio 33 mila imprese edili.

L’Agenzia delle Entrate spiega cosa intende per mancanza di diligenza quale indizio di credito falso: assenza di documenti relativi all’intervento edilizio o documenti contraddittori, sproporzione tra crediti ceduti e valore dell’immobile, incoerenza reddituale e patrimoniale tra l’oggetto dei lavori e il profilo dei committenti. E ovviamente la mancata effettuazione dei lavori stessi.

Il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino invita poi ad attuare il Pnnr perché lo scenario attuale è “pieno di insidie e incertezze”. E “le stime del Def di aprile sono ottimistiche”. Lo shock energetico e inflattivo, oltre alla guerra in Ucraina, può travolgere famiglie e imprese.

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