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La denuncia di Aime: «L’incertezza sull’Ecobonus 110% rischia di vanificare uno straordinario strumento di crescita» – InformazioneOnline.it

Aime Varese, grazie allo staff di professionisti “AIME 110%” e alla rete di imprese associate, offre, da ormai 16 mesi, informazioni, consulenze e servizi a molte aziende e a centinaia di cittadini in merito all’Ecobonus 110%.

«I numeri caratterizzanti l’iniziativa in alcun modo inizialmente prevedibili, hanno dimostrato la bontà dell’intuizione di Aime di garantire l’intera copertura della filiera partendo dai tecnici per giungere all’ottenimento ed alla cessione del credito di imposta» spiegano dall’associazione varesina.

Iniziativa talmente importante e riconosciuta quale unica nel panorama regionale tanto da aver raccolto le intenzioni di UnipolSai che con lettera di intenti ha assegnato ad Aime un consistente plafond, superiore ai dieci milioni di euro, per la cessione dei crediti di imposta.

«Il Superbonus e tutti gli altri bonus, nelle formulazioni fino ad ora adottate, hanno dato un forte impulso al settore delle costruzioni – affermano il presidente Giuseppe Albertini, il segretario Gianni Lucchina e il coordinatore del gruppo di lavoro Raffaele Nurra – coniugando gli interventi per il risparmio energetico con quelli della riqualificazione degli immobili e possono rappresentare una risposta non solo all’attuale crisi causata dall’emergenza sanitaria ma anche agli obiettivi energetico-ambientali fissati al 2030 dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima e dal processo di completa decarbonizzazione del settore civile, previsto per il 2050».

L’intera filiera delle costruzioni ha risposto in maniera egregia alle sollecitazioni derivanti dall’applicazione dei vari bonus e sta contribuendo in maniera determinante alla crescita del PIL.

«Siamo molto preoccupati per il continuo tira e molla sulle tempistiche di validità del provvedimento – sottolineano i vertici di Aime – le indiscrezioni sulla prossima Manovra di Bilancio risultano particolarmente penalizzanti per cittadini, imprese e professionisti. In particolare, desta preoccupazione la ventilata mancata proroga al 2023 dell’Ecobonus 110% per le case unifamiliari e per le unità funzionalmente indipendenti».

La Manovra di Bilancio prevede contrariamente alle aspettative, che tale proroga sia valida solo per i condomini, escludendo cioè gli immobili unifamiliari, ville e villette.

«Ciò significa – secondo l’associazione varesina – penalizzare in modo incisivo l’edilizia diffusa che caratterizza le aree periferiche delle città, i borghi ed i nostri paesi. Non è pensabile non porre attenzione a questo patrimonio edilizio spesso caratterizzante il paesaggio che ci circonda. Non si tratta di favorire interventi su ville faraoniche, come qualcuno insinua, ma di riconoscere una matrice urbanistica precisa e di rendere più efficienti quelle abitazioni frequentemente costruite con sacrifici e di proprietà di famiglie a basso reddito».

«Cambio delle scadenze, proroghe non concesse e talvolta interpretazioni bizzarre, unitamente alla stretta creditizia posta in essere dagli istituti di credito che, ad oggi, non hanno fatto il loro dovere fino in fondo pur ricavandone lauti guadagni, impediscono e rendono vano qualsiasi sforzo di programmazione dei lavori in un settore che ha bisogno di certezze» proseguono da Aime. 

In un momento in cui le imprese stanno fronteggiando il rincaro delle materie prime, le difficoltà di approvvigionamento ed i ritardi nelle consegne dei materiali, ridurre i tempi significa nei fatti rendere inattuabili la maggior parte dei progetti su cui si sta lavorando in tutta Italia.

«Costringere a realizzare i lavori in tempi limitati, potrebbe inoltre mettere in discussione la qualità di realizzazione delle opere e, non ultimo, la sicurezza dei lavoratori. Ricordiamo che spesso gli incidenti sul lavoro sono dovuti alla troppa velocità di esecuzione richiesta negli interventi» osservano dall’associazione. 

Aime ha deciso di scrivere subito agli eletti in provincia di Varese per richiamare la loro attenzione su questa delicata situazione auspicando che tutte le forze politiche, nessuna esclusa, che i sindaci e le amministrazioni comunali con atti concreti inducano il Governo a rivedere le proprie scelte che paiono finalizzate a far venire meno gli incentivi promessi e promossi.

«Siamo consapevoli che l’estensione temporale del provvedimento richiede una ulteriore copertura finanziaria dello Stato – dichiara Aime – ma va sottolineato che si tratta di una misura virtuosa in grado di generare gettito fiscale per l’erario da parte dei professionisti, delle imprese e di quanti sono impegnati nella filiera delle costruzioni. Ridurre la platea dei beneficiari è una scelta miope che colpisce prima di tutto il ceto medio che, dalla parole del Governo, è la parte della popolazione che lo stesso vorrebbe aiutare con più forza». 

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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