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L’appello dell’Arengo: «Il superbonus fino al 2025 oppure c’è lo stop dei cantieri». Sono ​ 2.800 le pratiche – corriereadriatico.it

ASCOLI – Si leva un grido d’allarme, dal capoluogo piceno, per centinaia di cantieri a rischio a causa dei tempi troppo stretti a disposizione. Con il 31 dicembre 2023 che sembra ad un tiro di schioppo, per la fine della ricostruzione e degli interventi per il superbonus, a fronte di una situazione che vede proprio Ascoli tra le più danneggiate dalla tempistica ancora a disposizione, a fronte di circa 2.800 pratiche da gestire (tra cui 1.583 lavori iniziati ma tutti gli altri ancora solo sulla carta e in fase embrionale). 

 

E proprio per evitare il rischio che molti cittadini, amministratori di condomini, tecnici e imprese, oltre alla città stessa, possano restare beffati e danneggiati, ecco che dal tavolo operativo riconvocato nelle ultime ore dall’Arengo, per volontà del sindaco Marco Fioravanti e del vice sindaco con delega all’Urbanistica Giovanni Silvestri, nasce l’idea di una richiesta di proroga corale – istituzioni e parlamentari locali inclusi – fino a dicembre 2025 per le aree colpite dal sisma. Per non lasciare la ricostruzione incompiuta, così come gli interventi per il superbonus. Il tutto in un confronto aperto, con tutte le parti direttamente interessate, anche sulle possibili azioni da mettere in campo per alleviare i disagi di una città che è letteralmente invasa dai cantieri partiti o programmati ma che, nel frattempo, deve comunque continuare a mantenere le condizioni di vivibilità, inclusi residenti del centro e commercianti. 

Serve assolutamente una proroga dei termini, attualmente fissati a fine dicembre 2023, per portare a termine tutti gli interventi previsti sul fronte della ricostruzione in primis, ma anche per quel che riguarda l’ecobonus. È questo l’aspetto che è affiorato in maniera evidente e preoccupante nel corso del tavolo operativo convocato dall’Arengo, su input del sindaco Fioravanti e del vice sindaco Silvestri, alla presenza anche del dirigente Ugo Galanti e della comandante della polizia municipale Patrizia Celani e di tutti gli addetti ai lavori, con ordini professionali dei tecnici, l’Ance (associazione costruttori), associazioni di amministratori di immobili e anche l’Area vasta 5 dell’Asur e l’Ufficio ricostruzione. «La situazione ad Ascoli – spiega il vice sindaco – è molto complicata e difficile, considerando che è una città con un numero altissimo di cantieri e di interventi programmati per la ricostruzione e il superbonus. Sono numeri importanti che crescono quotidianamente e quindi è emersa la necessità di avere un giusto aiuto anche da parte delle istituzioni nazionali e dagli organismi competenti per evitare che molti lavori restino al palo. Per questo motivo, si è deciso, con il sindaco e tutti i presenti di convocare quanto prima un incontro con il commissario per il sisma Legnini e anche con i parlamentari locali per richiedere con forza e compattezza una proroga complessiva delle scadenze, per l’area del cratere, fino alla fine del 2025. Considerando che non si può fare il raffronto con L’Aquila perché lì c’era una zona rossa disabitata, mentre qui a fianco ai cantieri la città deve continuare a vivere ed è abitata». 

Nel corso del tavolo operativo, che ora è divenuto permanente e tornerà a riunirsi tra le fine del mese e i primi giorni di luglio, si è ragionato anche sulle possibili iniziative e soluzioni da mettere in campo per poter in qualche modo attenuare i disagi per i residenti del centro, degli operatori commerciali e dei cittadini in genere. Considerando, tra l’altro, che i cantieri continueranno, nei prossimi mesi, ad aumentare. 

«Su questo aspetto – conferma il vice sindaco Silvestri – si è partiti, innanzitutto, dalla mappatura degli interventi attualmente in essere e di quelli che devono partire a breve, con un incremento importante. Quindi, dobbiamo attenuare i problemi per la viabilità e la sosta dei residenti e anche i disagi che vengono arrecati da questa situazione alle attività commerciali cittadine. Stiamo pensando anche a individuare delle aree apposite per il carico e lo scarico delle merci per i cantieri all’esterno del centro storico, magari nelle vicinanze, per limitare l’accesso dei mezzi pesanti. Così come vogliamo cercare di ridurre le aree di cantiere come estensione per ridurre i disagi per la viabilità». Tutte soluzioni che andrebbero a migliorare la situazione soprattutto in centro storico dove le vie sono più strette e sopportano con difficoltà il passaggio dei camion


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