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Mare fino a dicembre e superbonus a chi ha recuperato le strutture ricettive – Gazzetta di Reggio

ILARIA BONUCCELLI

Lavora a un “superbonus” per chi ha rinnovato alberghi e strutture ricettive varie. Un rimborso all’80% invece che al 110% con risorse del ministero del Turismo. Inoltre, per le città d’arte – flagellate dalla pandemia – Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, ricorda che esiste un fondo a sostegno delle attività dei centri storici. E per le città di mare definisce «pragmatico» tenere le spiagge aperte fino a novembre e dicembre e anche rivedere i calendari scolastici per agevolare il turismo balneare. Il punto sul turismo termale, invece, è in programma oggi a Montecatini, in un incontro con gli operatori del settore. L’obiettivo, comunque, è unico: rilanciare il settore che prima della pandemia rappresentava il 13% del Pil (prodotto interno lordo) nazionale e che nel 2021 è sceso al 7%.

Ministro Garavaglia, qualche giorno fa a Tremezzo, in occasione dell’apertura della Stagione turistica 2021, ha annunciato l’estensione del Superbonus al turismo. Come si declina questo super bonus per gli operatori?

«A Tremezzo ho annunciato un intervento a sostegno degli operatori. Al ministero del Turismo stiamo pensando a una serie di interventi in grado di recepire il principio del Superbonus, quello del 110% per intenderci, con una percentuale più bassa – all’80% – ma con procedure molto semplificate. E con risorse dirette del ministero del Turismo».

Di quali misure parliamo?

«Mi spiego. Nello stesso provvedimento, sul quale si è aperto un confronto con i vari ministeri (Finanze, Ambiente) viene data attuazione al “tax credit”(credito fiscale) per gli interventi di ristrutturazione delle attività ricettive e termali già conclusi negli anni scorsi. Si tratta di 180 milioni per gli interventi conclusi nel 2019, 200 milioni per quelli del 2020 e 100 milioni per quelli conclusi nel primo semestre del 2021. La misura incentiva a posteriori gli interventi di ristrutturazione con miglioramento di classe energetica attraverso un credito di imposta del 65% della spesa ammissibile inclusiva degli arredi».

Come si accede a questi fondi? Lei ha parlato di una procedura semplificata a un “solo foglio di carta”.

«Come detto, abbiamo avviato un confronto con altri ministeri. Il nostro obiettivo è semplificare al massimo le procedure. E confidiamo di riuscirci. Oggi, il superbonus 110% ha procedure così complesse e farraginose che molti cittadini, benché interessati, non avviano la pratica. Un doppio danno: per i cittadini e per gli obiettivi mancati».

Nel complesso quante risorse sono state messe a disposizione dal governo per gli operatori?

«Con i due decreti Sostegni sono stati trasferiti 5 miliardi: 800 milioni destinati alle imprese della Montagna; 800 milioni per la decontribuzione dei lavoratori che rientrano dalla cassa integrazione. Poi, sono stati attivati 500 milioni accantonati e non spesi dal precedente governo. Inoltre ci sono le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta di 2,4 miliardi che con un’agevole leva finanziaria possono quasi raddoppiare. Di questi, 1,8 miliardi per la creazione di un Fondo destinato a favorire le ristrutturazioni sostenibili delle strutture. Poi ci sono più di 100 milioni per la digitalizzazione spinta del settore. Altri 500 milioni per Caput Mundi, per organizzare il Giubileo del 2025».

Parliamo di promozione: quanto investirà il ministero del Turismo nel 2021/2022 sull’estero?

«Il ministero, come amministrazione centrale, non ha enormi risorse per la promozione. L’attività di promozione è delegata all’Enit, un’agenzia che stiamo rafforzando e potenziando con l’ingresso di nuove figure professionali, finalizzate proprio al marketing del marchio Italia nel Turismo nel mondo».

Su quali mercati punta?

«I mercati sui quali puntiamo sono, oltre a quelli tradizionali, l’estremo oriente, il mondo arabo e il Sud America. Verrà aperta una sede Enit nel Golfo arabo e abbiamo già avuto contatti con l’ambasciatore del Messico per potenziare i voli da e per tutta l’America Latina. Il nostro primo mercato rimane l’Europa, con la Germania in testa. Ma ricordo che l’Italia è la prima destinazione preferita negli Stati Uniti. Tuttavia il risultato più importante raggiunto proprio con la costituzione del ministero del Turismo è la “leale collaborazione” con le Regioni, così da armonizzare le iniziative di promozione turistica nel mondo».

Come pensa di far capire che in Italia si può tornare perché è un Paese sicuro (sul fronte pandemia)?

«Credo che sia necessario avviare una comunicazione convincente a livello nazionale e internazionale. Siamo tra i Paesi più sicuri a livello europeo, eppure i media internazionali propongono l’immagine di un Paese ancora in piena pandemia. Credo sia opportuno ristabilire la verità».

Come si coniuga il messaggio della sicurezza (dal punto di vista del contenimento dell’infezione) con la possibilità di divertirsi? Vita notturna, movida, discoteche…

«In Italia hanno ricevuto il vaccino, tra prima e seconda dose, oltre 50 milioni di persone. Verosimilmente, dicono gli esperti, l’immunità di gregge sarà anticipata. Questo vuol dire che con il Digital Green Pass europeo (il passaporto verde) si può andare in discoteca, animare la movida, stare fuori fino a tardi. Insomma, godersi la stagione come prima o, forse, meglio di prima visto che siamo quasi tutti vaccinati. Le discoteche: che senso ha tenerle chiuse e lasciare che si svolgano rave party come sta accadendo nel Pisano? Con il Green Pass europeo credo sia giusto riaprire le discoteche».

Le città d’arte hanno risentito moltissimo della pandemia. Quali misure a sostegno state adottando?

«Gli operatori delle città d’arte sono quelli che hanno sofferto maggiormente l’impatto economico della pandemia. Nel 2020 sono venuti meno 27 miliardi per il mancato arrivo degli stranieri. Il governo ha creato un fondo da 20 milioni proprio per sostenere le attività dei centri storici. La situazione ora sta leggermente migliorando. Certo è che se le compagnie aeree, soprattutto americane, potenziassero i voli verso l’Italia la situazione migliorerebbe. Ma negli Usa ancora i turisti europei non possono entrare. E questo rallenta il potenziamento dei voli».

E come sostenete il turismo termale?

«Ogni intervento di sostegno varato dal ministero del Turismo riguarda anche il turismo termale. Oggi sarò a Montecatini per un incontro con gli operatori: così da ascoltare dalla loro voce se dobbiamo potenziare le misure o se stiamo andando nella giusta direzione. Credo che anche il turismo termale debba utilizzare le risorse nazionali ed europee per riorganizzare l’offerta, ed orientarla verso il benessere, settore che registra una domanda crescente».

Da anni chi vive di turismo balneare chiede di tenere aperti gli stabilimenti tutto l’anno o di prolungare la stagione per cure elioterapiche e non solo: c’è un progetto?

«Una cosa che pochi conoscono è che durante il lockdown non c’è mai stato l’obbligo di tenere chiuse le spiagge. Gli stabilimenti avevano chiuso perché non c’era nessuno in giro. Credo che l’allungamento della stagione sia un requisito fondamentale per fare turismo. Pertanto, se la chiusura di ottobre venisse fatta slittare a novembre o dicembre credo che sarebbe una soluzione ragionevole e pragmatica. Ma dipende dai gestori e dal loro interesse a tenere aperte le strutture. Forse andrebbe avviata una riflessione anche sul calendario scolastico, così da allungare la stagione».

Esistono progetti specifici del ministero su Toscana ed Emilia Romagna?

«Il ministero non elabora progetti specifici per questa o quella regione. Ragiona su base nazionale. Certo, l’attenzione per le richieste di queste regioni è massima. E il ministero è sempre pronto a supportare richieste specifiche. Ho già incontrato il presidente Bonaccini più volte. Mi auguro di poter vedere presto anche il presidente Giani».

In Toscana esiste un arcipelago che è parco naturale. C’è un progetto di valorizzazione delle isole?

«Le misure di sostegno sono le stesse già varate o che stiamo predisponendo su base nazionale. Come dicevo, il ministero ragiona su base nazionale, pronto a scendere al fianco di proposte che arrivano dagli operatori o dalle istituzioni locali». —

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Source: gazzettadireggio.gelocal.it

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