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Oltre 10 mld contro il caro-Pnrr – MilanoFinanza.it – Milano Finanza

Superbonus 110 e Pnrr, un binomio che procede parallelamente, al quale vanno fatti urgenti modifiche per non andare a sbattere. L’aumento dei costi delle materie prime sta mandando in tilt i bilanci dei Comuni. Basti pensare all’aumento del 35% del prezzo dell’illuminazione pubblica e del costo energetico degli edifici comunali, di musei, biblioteche, impianti sportivi, piscine, scuole, asili, per il quale i Comuni saranno costretti a spegnere le illuminazioni, aumentare le tasse, fare tagli su servizi essenziali e sociali alle persone e tagli al personale. Qualche risposta è arrivata dal Governo ma ancora non sufficiente, soprattutto per i comuni medi e piccoli. Ora si aggiunge l’allarme investimenti pubblici. Si tratta di un tema molto sentito da noi sindaci, dal Comune più piccolo al Comune più grande. Inflazione e caro prezzi rischiano di non far partire i cantieri per la realizzazione del Pnrr. Già scontiamo una lentezza burocratica, come evidenziato più volte, per la quale chiediamo velocità. Anche su questo ci sono stati piccoli passi avanti sulle semplificazioni, ma oggi evidenziamo un altro problema enorme, quello della messa a terra degli investimenti. Nei Comuni che hanno preso delle risorse e hanno cominciato a fare le prime gare, vediamo che le gare vanno deserte, perché non ci sono le imprese che eseguono i lavori pubblici. Dall’ultimo confronto in occasione del convegno a Roma ‘Allarme Pnrr e investimenti pubblici’ abbiamo convenuto che la possibile causa di quanto sta accadendo è sicuramente nell’aumento del costo delle materie prime, che fa scappare le imprese perché non vedono margini ma rischi. Le imprese non se la sentono di rischiare per gli aumenti non calcolati dei prezzi. Dall’altro c’è un incentivo eccessivo sull’edilizia privata. Il superbonus 110%, del quale sono sempre stato un sostenitore, oggi è drogato, rafforza l’inflazione e diventa l’incentivo per spostare le imprese verso l’ecobonus e non sugli investimenti pubblici. L’80% delle imprese che si occupano di lavori pubblici fanno anche edilizia privata. La proposta di Ali è concreta. Uno, serve un fondo strutturale molto più grande di quello del Dl Aiuti per completare i lavori pubblici. Due, prendere atto che c’è un problema di costi legato all’inflazione che quando è stato pensato il Pnrr non c’era. L’idea non è tanto quella di chiedere di rivedere il Pnrr. Non si tratta di cambiare le sei missioni ma trovare una soluzione per contrastare l’aumento del costo delle materie prime. Dei 200 miliardi del Pnrr si potrebbero destinare 20 oppure 30 per questo, magari facendo meno ma assicurandosi di portare a termine i lavori. Tre, riequilibrare gli ecobonus sulla casa. Se oggi il 110 diventasse 90 avrebbe lo stesso effetto sull’impresa privata e avremmo più imprese disponibili per gli investimenti pubblici. La ministra Gelmini ha sottolineato che questo è il governo della crescita, del lavoro e delle imprese. Siamo certi che il Governo Draghi accoglierà la nostra richiesta. E’ il momento di fare scelte intelligenti: realizzare qualcosa in meno ma avere la certezza di poterlo completare. (riproduzione riservata) *Sindaco di Pesaro e presidente di Ali

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