

Cosa succede se un Comune dispone la demolizione di
opere edilizie senza indicarne con precisione
natura e consistenza? E cosa accade se il
proprietario dimostra che tali opere esistevano già prima
del 1967, ma l’Amministrazione ignora del tutto questa
documentazione?
Con la sentenza del 20 maggio
2025, n. 9631, il TAR Lazio torna su
due temi centrali nella disciplina degli abusi edilizi: da un lato,
la necessità che l’ordine di demolizione sia puntualmente motivato
in relazione alla consistenza delle opere contestate e alla loro
qualificazione come abusive; dall’altro, l’individuazione del
soggetto su cui grava l’onere di provare la datazione delle
opere.
Ordine di demolizione e onere della prova: il TAR Lazio ricorda
obblighi e limiti per la P.A.
Il caso riguardava l’annullamento di un provvedimento comunale
di demolizione avente ad oggetto:
- una soppalcatura realizzata all’interno di un vano abitativo
con struttura in legno e parapetto metallico; - un ampliamento di superficie abitabile ottenuto mediante la
chiusura del piano di copertura
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