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«Priorità a caro bollette e superbonus: gli italiani premiano la coerenza» – Bresciaoggi

l’intervista

di Giuseppe Spatola

Il leader dei Cinquestelle, Giuseppe Conte, a tutto campo su futuro e politica. «Proponiamo l’abolizione dell’Irap e un serio investimento sul taglio del cuneo fiscale. Vito Crimi? Resta una risorsa per il movimento»

Giuseppe Conte durante la sua visita a Brescia, nella sede della Prefettura, durante la prima ondata Covid

Giuseppe Conte durante la sua visita a Brescia, nella sede della Prefettura, durante la prima ondata Covid

Giuseppe Conte durante la sua visita a Brescia, nella sede della Prefettura, durante la prima ondata Covid

Giuseppe Conte durante la sua visita a Brescia, nella sede della Prefettura, durante la prima ondata Covid


La scorsa settimana in Veneto, tre giorni fa in Emilia-Romagna e Marche, quindi la tappa al sud e di nuovo in Lombardia per sfidare apertamente il populismo del Carroccio. Chiedendo a Giuseppe Conte se il sorpasso del M5S alla Lega è vicino come dicono i sondaggi lui fa spallette e invoca la scaramanzia ammettendo che per i Cinquestelle targati Conte sarebbe un risultato fondamentale. Così parla il leader del M5s che Meloni e gli altri hanno messo nel mirino della loro campagna. Errori su 110% e cashback? Nessuna abiura. Un Draghi-bis? No, escluso. E sul reddito di cittadinanza difesa ad oltranza della misura.

Soltanto due mesi fa il Movimento 5 Stelle sembrava spacciato, sull’orlo del tracollo, ora invece ci sono segnali che vi danno in ripresa.

C’è molto entusiasmo, le persone ci apprezzano per la nostra coerenza e per la serietà delle nostre proposte. Ora la polvere che ci hanno buttato addosso cade e rimane la realtà, le conquiste del Movimento: il sostegno alle famiglie povere, il taglio dei parlamentari e dei privilegi della politica, il Superbonus che ha rilanciato occupazione e cantieri

Quali sono i punti salienti delle vostre proposte per il Paese?

Per prima cosa ci sono le urgenze: servono risorse ingenti contro il caro bollette, che colpisce famiglie e imprese. Poi ci sono le proposte di una vera forza progressista, come lo siamo noi. Queste proposte guardano ai giovani, che sono la fascia di popolazione meno tutelata: stop ai tirocini gratuiti, salario minimo legale per dire basta a stipendi da fame, garanzie per accedere ai mutui. Per aiutare gli imprenditori è necessario semplificare, perciò proponiamo l’abolizione dell’Irap e un serio investimento sul taglio del cuneo fiscale. Nel nostro programma c’è naturalmente la transizione ecologica, che rappresenta un’enorme occasione di crescita sia per gli imprenditori che per i lavoratori. Aggiungo ancora il Superbonus: siamo determinati a realizzare lo sblocco della cessione dei crediti.

Qui nel Nord lei è certamente consapevole che il vostro reddito di cittadinanza non sfonda e, anzi, che è guardato con forte sospetto.

Le rispondo con pochi dati: 2 beneficiari del Reddito su 3 non possono lavorare, mentre il 50% del restante terzo lavora e il Reddito va ad integrare stipendi bassissimi. Non è assistenzialismo: chi è nelle condizioni di lavorare è doveroso che lo faccia, ma lo Stato non deve lasciare indietro chi non ce la fa. Detto questo, vogliamo migliorare la parte sulle politiche attive del lavoro. Ricordo però che le Regioni sono indietro nelle assunzioni nei centri per l’impiego: le risorse sono state stanziate ma è stato realizzato solo il 30% delle assunzioni. Ben 14 regioni su 20 sono governate dal centrodestra…

Lei prima ha detto che siete una forza progressista, ma quel fronte si è rotto. Voi da una parte e il Pd dall’altra, lasciando così la vittoria in mano al centrodestra. È stato un errore?

Questo non deve chiederlo a me, andrebbe chiesto ai vertici del Pd che hanno deciso di buttare il grande lavoro fatto durante il Conte II per abbracciare quell’agenda Draghi che nessuno sa cosa sia, cosa rappresenti e quale progetto esprima. Noi coerentemente continuiamo a essere una forza progressista.

In tutto il Nord il centrodestra sembra imbattibile. Come si contrasta? Pensa che quella coazione rappresenti un pericolo?

Gli avversari politici si affrontano sul piano dei programmi e dei progetti per il Paese, non agitando spauracchi. Ritengo che le proposte avanzate dalla coalizione di centrodestra siano dannose per il Paese e che su molti temi ci siano numerose differenze e incongruenze al loro interno: sul federalismo, sugli interventi sul caro bollette passando per la flat tax. Con loro al Governo ci sarebbero litigi, caos e immobilismo.

E lei al federalismo è favorevole?

Quando eravamo al governo con la Lega durante il Conte I stavamo lavorando con serietà ad un progetto di autonomia sostenibile. Poi però, dal Papeete, Salvini ha fatto saltare il governo. Personalmente ritengo che lo Stato debba garantire stessi diritti e servizi ai cittadini su tutto il territorio nazionale, quindi è fondamentale definire prima i livelli essenziali delle prestazioni, per scongiurare che si allarghi il divario tra Nord e Sud.

Vito Crimi, storico esponente del Movimento bresciano e suo stretto collaboratore, non è tra i candidati alle elezioni. Pensa che questo influirà sul risultato che farete qui?

Crimi resta un punto di riferimento per i 5Stelle bresciani ed è una risorsa per il Movimento, al quale continua a dare il suo prezioso contributo. Anche oggi nel vostro territorio ci presentiamo con candidati seri, motivati e all’altezza di questa sfida.

Brescia e Bergamo sono stati i territori più duramente colpiti dal Covid nel 2020, quando era presidente del Consiglio, che ricordo ha di quei momenti?

Ricordo quei mesi in maniera vivida e ci sono immagini come quella dei camion dell’Esercito che sfilano per la città di Bergamo che non si potranno mai cancellare. Ricordo una comunità, quella bresciana, che ha affrontato quei mesi terribili con dignità e compostezza, pur nel grande dolore. Sono state tante le notti passate senza dormire e grande il senso di responsabilità. Abbiamo sempre agito per mettere in sicurezza i cittadini. •.

Source: bresciaoggi.it

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