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Soldi fermi per 30 giorni: cosa si rischia col Superbonus – il Giornale

Se il Fisco si accorgerà di “specifici profili di rischio” bloccherà il Superbonus 110% per 30 giorni: è quello che è stato deciso durante il Consiglio dei ministri per bloccare sul nascere ogni tentativo di truffa sul bonus edilizio per ristrutturare casa.

Ecco la “stretta” anti furbetti

O si fa tutto secondo le regole o nulla: il visto di conformità diventa obbligatorio anche per chi volesse usare la detrazione fiscale per ridurre l’Irpef nella dichiarazione dei redditi ma lo stesso vale per la cessione del credito su tutti gli altri incentivi ai lavori edilizi. Come ci siamo da poco occupati sul Giornale.it, nel caso di dubbi sulla regolarità delle operazioni, il Fisco potrà bloccare tutto per un mese e chiedere spiegazioni: l’utente che avrà accettato il credito non lo potrà usare per pagare le imposte e non lo potrà cedere finché non ci sarà l’ok dell’Agenzia. I controlli saranno eseguiti con le informazioni contenute nell’Anagrafe tributaria.

Le operazioni fittizie

Il primo degli organi preposti al controllo è il SUE, Sportello Unico per l’Edilizia, che controlla se è stata presentata o meno la CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata), verifica se gli interventi realizzati non sono a norma e l’assenza di un attestato che confermi la costruzione dell’immobile oggetto d’intervento “o del provvedimento che ne ha consentito la legittimazione ovvero dell’attestazione che la costruzione è stata completata in data antecedente al 1° settembre 1967” (come si legge sul regolamento). Non è finita qui, perché verrà punita anche “la non corrispondenza al vero delle attestazioni che sono previste per l’ecobonus e il sismabonus“. I controlli, poi, dovranno essre svolti anche da banche, Poste e altri intermediari autorizzati per evitare le numerose operazioni fittizie di soggetti che hanno acquisito i crediti pagando con denaro la cui origine è potenzialmente illecita oppure con intermediari che hanno effettuato una gran quantità di operazioni con l’acquisto dei crediti da una moltitudine di privati.

Accanto e parallelamente agli enti che controllano i lavori con il Superbonus c’è pure l’Enea, il cui tecnico incaricato dovrà verificare tutti i documenti riguardanti le polizze assicurative, le attestazioni e gli importi “degli interventi oggetto delle predette asseverazioni o attestazioni“, come viene riportato da lavoripubblici.it. Infine, come detto, il Fisco sta “sul pezzo” per verificare che ci siano i presupposti che danno il diritto alla detrazione fiscale. Qualora mancassero i requisiti, l’Agenzia provvederà al recupero “dell’importo corrispondente alla detrazione non spettante nei confronti del soggetto che ha esercitato l’opzione, maggiorato di interessi e sanzioni“.

Cosa succede con i bonus ordinari

Con il nuovo decreto sarà obbligatorio il visto di conformità anche per tutte le operazioni che riguardano la cessione del credito su altri bonus edilizi: in questo caso parliamo di detrazioni per ristrutturazione, ecobonus, sismabonus e bonus facciate. L’ultima bozza della manovra prevede che sia riconfermata la stessa opzione per i prossimi tre anni, quindi per i costi sostenuti fino al 31 dicembre 2024.

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