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Superbonus 110%: edilizia in piazza per lo sblocco della cessione del credito – Lavori Pubblici

Alla vigilia dell’approvazione definitiva da parte della Camera
della legge di conversione del Decreto Legge n. 21/2022 (Decreto
Energia) col quale sarà previsto un nuovo requisito per accedere al
superbonus 110% e mentre si discute ancora della proroga per le
unifamiliari (il cui Decreto Legge è stato approvato dal Consiglio
dei Ministri ma si è perso dai radar della Gazzetta Ufficiale), il
mondo delle costruzioni, quello fatto delle piccole imprese,
manifesta nuovamente in piazza.

Class Action Nazionale dell’Edilizia per lo sblocco della
cessione

Si terrà domani a Roma (piazza della Repubblica, ore 10.00) la
nuova manifestazione organizzata dalla “Class Action Nazionale
dell’Edilizia” per lo sblocco delle cessioni dei crediti
fiscali.

Ricordiamo, infatti, che a seguito degli ultimi correttivi
apportati all’art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto
Rilancio) che hanno modificato il meccanismo delle opzioni
alternative (sconto in fattura e cessione del credito), sono
arrivate delle limitazioni alle possibilità di acquisto e cessione
del credito che hanno ridotto il plafond disponibile dai principali
operatori, creando la situazione paradossale di operatori ricchi di
credito fiscale invendibile e, quindi, in sofferenza di
liquidità.

Lo stato dell’arte della cessione del credito

Le ultime modifiche al citato articolo 121 arrivate:

prevedono, infatti, le seguenti alternative alla fruizione
diretta delle detrazioni fiscali:

  • sconto in fattura fino a un importo massimo pari al
    corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato
    gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito
    d’imposta, cedibile dai medesimi ad altri soggetti, compresi gli
    istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza
    facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due
    ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e 
    intermediari finanziari;
  • cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti
    di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di
    successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori
    cessioni solo se effettuate a favore di banche e  intermediari
    finanziari.

Ad oggi, alle banche, in relazione ai crediti per i quali è
esaurito il numero delle due ulteriori possibili cessioni, è
consentita un’ulteriore cessione esclusivamente a favore dei
soggetti con i quali abbiano stipulato un contratto di conto
corrente, senza facoltà di ulteriore cessione.

Il Governo sta lavorando affinché questa possibilità sia offerta
subito dalle Banche al momento del primo acquisto.

© Riproduzione riservata

Source: lavoripubblici.it

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