
Si sta per chiudere uno degli anni più strani che io ricordi da
20 anni a questa parte. Un 2022 in cui il comparto delle
costruzioni si è ritrovato intrappolato in una ragnatela di norme
che hanno creato incertezza e modificato in corsa le regole del
gioco massacrando un’intera economia formata da piccole e medie
imprese.
Il comparto dell’edilizia e la riqualificazione
Una piccola e doverosa premessa: il valore della produzione del
comparto delle costruzioni è rappresentato per oltre il 70% dagli
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Tradotto, in
Italia ormai si costruisce poco e si preferisce recuperare il
patrimonio edilizio esistente con interventi di ristrutturazione
che negli anni hanno puntato sulla riduzione dei consumi energetici
e del rischio sismico (quest’ultimo purtroppo molto meno).
Nel dettaglio, la spesa in investimenti di riqualificazione
edilizia è strutturalmente caratterizzata da una dinamica di
crescita dovuta a fattori di varia natura, tra i quali:
- il deperimento ciclico degli standard costruttivi e
qualitativi; - i modelli abitativi e le esigenze di performance edilizia;
- la cultura
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