

Possiamo ormai definirlo senza esitazioni: il Superbonus è
arrivato al suo penultimo miglio. E i numeri contenuti
nell’ultimo
report ENEA, aggiornato al 30 aprile 2025, lo confermano in
modo inequivocabile.
Non siamo più davanti a una misura che produce sviluppo. Stiamo
semplicemente assistendo alla chiusura ordinata di una lunga
stagione di cantieri.
Vediamo perché.
Numeri stagnanti, crescita zero
Il dato nazionale aggiornato al 30 aprile 2025 evidenzia:
- 499.860 edifici coinvolti (+151 rispetto a
marzo); - 122,8 miliardi di euro di investimenti totali
(+277,5 milioni); - 120,9 miliardi ammessi a detrazione (+270
milioni); - 116,4 miliardi di lavori conclusi (+167
milioni e il 96,2% degli investimenti ammessi); - 126,1 miliardi di detrazioni maturate a carico
dello Stato (+163 milioni).
La crescita mensile è ormai quasi piatta. Da
dieci mesi a questa parte, i numeri confermano un andamento
terminale:
- incremento di 3.967 edifici da giugno 2024 a
oggi (media di 396,7 edifici/mese); - crescita degli investimenti ammessi pari a circa 3
miliardi in dieci mesi (media mensile di 300
milioni).
Rispetto alla media mensile di oltre 3 miliardi di
euro registrata nel biennio 2022–2023,
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