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Superbonus, Nardi: «Puntiamo a un testo unico degli incentivi» – Il Tirreno

Foto d’archivio

La presidente della commissione Attività produttive alla Camera dei deputati traccia la strategia

Roma. «Ora dobbiamo puntare a un testo unico degli incentivi». L’onorevole Martina Nardi (Pd), presidente della commissione Attività produttive alla Camera dei deputati, dice che ora è tempo di mettere ordine tra le diverse norme che si sono «stratificate» negli anni. E poi aggiunge: è la quarta cessione del credito d’imposta la più grande novità relativa al Superbonus 110% introdotta dal decreto Aiuti. Nonostante la protesta delle banche.

Gli istituti bancari sono sempre sul piede di guerra?

«Ho convocato le banche e abbiamo ragionato, con tutta la maggioranza, su possibili soluzioni e, con il governo, la discussione è ancora in corso».

Ci sono aspetti da potenziare?

«Sì: rendere da subito la quarta cessione anche ai clienti delle banche e, poi, il frazionamento del credito. Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha dichiarato che farà uscire una circolare nella quale si specificherà che sarà possibile frazionare il credito in modo che possa avere molteplici compratori per ampliare la platea. Senza questo aspetto, la misura trova difficoltà. Su questa c’è ancora un’interlocuzione con il governo e dovrebbe uscire nei prossimi giorni il testo definitivo».

Qual è la novità introdotta dal decreto Aiuti?

«La novità non è tanto il 110%. Certo, è un’aliquota importante, ma è la possibilità di cedere il credito che rende democratica, dunque praticabile, la misura. Per tutte le tasche, per tutti i cittadini».

Il sostegno al settore dell’edilizia continuerà a essere in primo piano?

«Che ci sia bisogno di un sostegno al settore lo sappiamo dagli anni Novanta: è presente nella legislazione italiana da tanti anni, soprattutto per gli incentivi ecologici. Noi pensiamo che la soluzione migliore sia la costituzione di un testo unico degli incentivi. Vorremmo che ci fosse la possibilità di scrivere una norma che faccia chiarezza anche rispetto a una serie di norme che nel corso degli anni si sono stratificate. È venuto il tempo di mettere mano alla legislazione iniziale, che risale agli anni Novanta».

Che significa?

«Faccio un esempio: tutti gli anni, nella legge di bilancio, deve essere rivotata la norma che attribuisce una detrazione del 50% sulla ristrutturazione edile interna. Quella norma, infatti, nasce prevedendo un’aliquota al 36% e tutti gli anni viene rifinanziata al 50%. Credo sia il caso di fare chiarezza e provare a costruire un testo unico degli incentivi alla riqualificazione del patrimonio edilizio».

E il Superbonus?

«Intanto è stato individuato un décalage che arriverà fino al 2025. Penso che la discussione maggiore più che sull’aliquota (110%) debba restare sulla possibilità di rendere strutturale e permanente la cessione del credito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Source: iltirreno.gelocal.it

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