
In caso di interventi di miglioramento sismico, che comportino la suddivisione di un unico immobile non abitativo in più unità della stessa tipologia, per l’individuazione del limite di spesa ai fini del sismabonus, vanno considerate le singole unità censite in catasto prima dell’inizio dei lavori e non quelle risultanti alla fine degli stessi.
Con la risposta n 256 del 7 agosto 2020, l’Agenzia delle entrate, promuovendo la condotta che la società istante intende tenere, dipana la questione attraverso i propri documenti di prassi che, nel tempo, hanno chiarito i vari ambiti della norma originaria, l’articolo 16 del decreto legge n. 63/2013.
La società, in poche parole, ha in programma l’effettuazione di interventi di miglioramento sismico su un unico immobile accatastato B/2, di sua proprietà e locato, e, prima di iniziare i lavori, intende frazionare e ri-accatastare il suddetto fabbricato in quindici diverse unità della stessa categoria. In tutto ciò auspica
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