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Tre anni di Ecobonus, il bilancio. – L’Automobile – l’Automobile – ACI

A metà settembre l’Ecobonus per incentivare l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in si è esaurito. Al momento rimangono disponibili esclusivamente i fondi per le vetture con emissioni di CO2 tra 61 e 135 grammi per chilometro (che sono solo mild hybrid, full hybrid o endotermiche tradizionali), quelli per le auto usate, e quelli per motocicli e ciclomotori elettrici.

Si guarda alla prossima Legge di Bilancio

Sono terminati sia i 290 milioni di euro stanziati con la Legge di Bilancio 2021, sia gli ulteriori 57 arrivati a inizio settembre e spostati dal fondo per l’Extrabonus. Complice il boom di elettriche e ibride plug-in, è la prima volta che gli incentivi si esauriscono con tanto anticipo sulla fine dell’anno, e la situazione ora rischia di alimentare l’incertezza del mercato automobilistico italiano, già frenato dalla crisi dei chip.

L’Ecobonus, entrato in vigore nell’aprile 2019, è infatti giunto alla fine del triennio sperimentale e per il suo rifinanziamento bisognerà attendere la prossima Legge di Bilancio, a meno di provvedimenti dell’ultim’ora (auspicati da più parti) che riattivino gli incentivi anche per i mesi finali del 2021. La riconferma degli incentivi alle elettriche per il 2022 è una misura altamente probabile, e secondo le prime indiscrezioni il Mise starebbe lavorando ad alcune modifiche alla normativa, in modo da rendere il provvedimento strutturale, come accade in altri paesi europei. Lo ha ribadito il vice ministro per lo sviluppo economico Gilberto Pichetto al momento di confermare la convocazione del primo meeting del gruppo di lavoro dedicato al mercato del tavolo automotive.

Crescita costante

Dopo tre anni, l’Ecobonus – che prevede sconti fino a 6mila euro per le elettriche e 2.500 euro per le ibride (ma nel corso del 2021 si è arrivati rispettivamente fino a 10mila euro e 6.500 euro, grazie all’Extrabonus aggiuntivo) – si è dimostrato una misura di successo, che ha contribuito notevolmente alla crescita nelle vendite di auto green. Secondo i dati Unrae, nel mese di settembre elettriche e ibride plug-in hanno raggiunto una quota di mercato complessiva del 13,2% (rispettivamente 8% e 5,2%), superiore a quella di metano e Gpl messi assieme (11,4%) e non troppo distante da quella del diesel (19,1%).

Nel cumulato del 2021 lo share è più basso (4% per le elettriche e 4,5% per le plug-in), ma rappresenta comunque una significativa crescita rispetto all’intero 2020, quando le auto a basse emissioni si fermavano rispettivamente a 2,3% e 2%. A livello assoluto, il boom si fa ancora più evidente: da gennaio a settembre 2021 sono state immatricolate 47.242 elettriche e 52.969 plug-in, mentre in tutto il 2020 si è arrivati rispettivamente a 32.538 e 27.408 auto.

Anche lo scorso anno, nonostante il lockdown, i numeri sono sempre rimasti positivi, con una crescita del 207,6% e del 319% rispetto ai valori del 2019 (quando le elettriche erano 10.577 e le plug-in 6.540). Nell’ultimo anno prima della pandemia le quote di mercato si fermavano rispettivamente allo 0,5% e allo 0,3%.

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