

Sono 10 le persone accusate, a vario di titolo, di truffa per l’illecita percezione di contributi statali.
Con questa motivazione i finanzieri di Verona e Agrigento e i carabinieri di Verona hanno eseguito, tra Veneto, Lazio, Piemonte e Sicilia, le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 10 persone, 3 dei quali condotti in carcere e 7 agli arresti domiciliari, mettendo i sigilli anche a conti correnti, autovetture, immobili nonché a una società, a un hotel, a due pasticcerie, a due ristoranti e ad un locale sul lungolago gardesano. Tra le vittime del raggiro anche diversi novaresi.
Le ditte in questione, secondo le accuse, si impegnavano a realizzare importanti lavori edili sfruttando il “bonus 110%” o il “bonus facciate”, richiedendo quindi la cessione a Poste Italiane di circa 5 milioni di crediti d’imposta fittizi. I soldi però non sarebbero mai stati utilizzati per i lavori, ma venivano reinvestiti e riciclati in varie attività,
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