

TREVISO – All’inizio è scoppiato il caso del Consorzio Sgai. A ruota è seguita l’indagine su Casa Zero, entrambe legate al Superbonus 110%. Poi è spuntata l’inchiesta su Giorgio Scarso, ragioniere di Ponte di Piave, relativa al Bonus Facciate 90% e all’Ecobonus 65%.
Il filo conduttore è sempre lo stesso: gli incentivi nel settore dell’edilizia che, grazie alla cessione indiscriminata dei crediti d’imposta, hanno aperto le porte a comportamenti illeciti senza precedenti. I numeri, da capogiro, parlano chiaro: solo in provincia di Treviso le operazioni fuorilegge ammontano a 290 milioni di euro (esclusi i 109 milioni legati al Consorzio Sgai, il cui fascicolo per competenza territoriale è nelle mani della Procura di Napoli), le imprese coinvolte sono oltre 70 mentre sono 110 i milioni di euro che sono stati posti sotto sequestro dalla guardia di finanza di Treviso. «Le frodi sui bonus
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