Ricavi 2021 dell’azienda di Colognola ai Colli a 35 milioni con la prospettiva di superare in seguito i 50 milioni. Il fondatore Magrini: «Un maxi progetto per la Fondazione Louis Vuitton di Parigi ci ha aperto le porte dei mercati internazionali»
VERONA. Stefano Magrini è uno degli imprenditori emergenti a Verona. In soli 17 anni ha realizzato un percorso eccezionale, fondando nel 2004 una piccola azienda di facility management – la Petas – e facendola diventare una delle protagoniste nazionali del mercato delle grandi costruzioni e scenografie. Oltre 100 progetti realizzati nel mondo ed una prospettiva di grande sviluppo per l’azienda di Colognola ai Colli, che conta di chiudere il fatturato 2021 a 35 milioni di euro, ma ha una “pipeline” di progetti che potrebbero portarla a superare presto i 50 milioni. «Aver lavorato nel facility management per grandi banche e assicurazioni – racconta Magrini – ci ha fatto maturare un’esperienza ed una capacità di gestione, anche burocratica dei progetti, per cui il salto nelle costruzioni è stato naturale aver poi portato a termine con successo un progetto per la Fondazione Louis Vuitton a Parigi, con la realizzazione e tematizzazione di un cinema, un teatro e una boutique, ci ha aperto le porte dei mercati internazionali».
Costruzioni e riqualificazioni
Ed ecco che sono arrivati i lavori a Disneyland Paris, il Parco Asterix e per il nuovo studio di Disney Channel, ma anche il “flagship store” di Dolce & Gabbana a Cannes, nel Boulevard de la Croisette, e realizzazioni in Germania, Olanda, a Dubai. Grandi costruzioni, ma anche grandi scenografie, come quelle della mitica attrazione “Mammuth” a Gardaland o quasi tutte quelle di “Magic Land”, nel parco di Valmontone in provincia di Roma. Sono sei le linee di business di Petas: grandi costruzioni, scenografie, hotel, retail (negozi e boutique per i marchi più importanti), GDO e office. «Ma se il mercato retail è stato un messo in difficoltà dalla crescita dell’e-commerce – spiega Magrini – per il settore delle costruzioni e riqualificazioni il momento è molto importante con serie prospettive di sviluppo».
Ecobonus e Recovery Fund
Ci sono due ambiti che possono fare da volano, da una parte le dotazioni del Recovery Fund, che premieranno progetti di consentano la riqualificazione digitale ed energetica del Paese, dall’altro l’Ecobonus 110% per la ristrutturazione in chiave ambientale ed energetica di edifici pubblici e privati. Ambiti nei quali Petas è presente e vede ulteriori possibilità di lavoro. Intanto ha chiuso realizzazioni importanti a Verona, come i lavori di ristrutturazione delle unità immobiliari e delle parti comuni del condominio “Palazzo Corridoni”, al fine di realizzare delle residenze per studenti; la ristrutturazione e realizzazione dell’ampliamento dell’area di servizio “Bauli Grill” sull’autostrada A4 Brescia Verona; un complesso residenziale a Costermano; il nuovo centro sportivo Platys Center, il primo “luogo sostenibile” d’Europa, certificato dal “Green Building Council”, che aprirà in città a fine settembre. Ma l’elenco potrebbe continuare a lungo, dal nuovo Mac Donalds di Thiene al Bistrot di Noventa di Piave.
Origini mai dimenticate
Petas non dimentica le origini, dal momento che la sua controllata Frattamagrini, che vede al vertice Sabrina Fratta, continua l’attività di facility management, ma guarda decisamente al futuro, puntando a far crescere in numero e competenze gli attuali circa 140 dipendenti e non escludendo – un domani – la possibile quotazione in Borsa.
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