Mutate condizioni di mercato, caratterizzato da inflazione,
tassi di interesse, debito e costi energetici in aumento; un clima
di incertezza e indebolimento complessivo dell’economia nazionale,
alimentato da scenari internazionali carichi di tensione. Sono
tanti i fattori negativi che influenzano l’andamento per nulla
roseo del settore costruzioni, con un trend
preoccupante, evidenziato anche dal 96th Euroconstruct
Italy Report – Winter 2023, pubblicato dal CRESME
qualche giorno fa.
Crisi del settore costruzioni: il commento di
Federcepicostruzioni al report CRESME
Dati che non lasciano spazio a previsioni particolarmente
ottimistiche, come ha evidenziato Antonio
Lombardi, Presidente nazionale di
Federcepicostruzioni: “Lo studio delinea uno scenario
di sostanziale passaggio dalla stagnazione del 2023, a una di
recessione a partire dal 2024. Dopo due anni di crescita costante,
tutti i segmenti dell’industria edile stanno affrontando un momento
di estrema difficoltà, con una previsione di contrazione stimata
dal CRESME nell’ordine del 7,3% nel 2024”.
Un’ulteriore conferma, in questo senso, arriva anche dal
brusco rallentamento del settore immobiliare, sia
residenziale che non residenziale. “Le transazioni immobiliari
residenziali stanno diminuendo, mentre i tassi
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