Enrico Melasecche* 14 settembre 2021 09:07
Da alcuni mesi l’aumento assolutamente sproporzionato di molti materiali, in particolare quelli da costruzione, ha assunto una dimensione tale da preoccupare in modo pesante tutto il mondo legato all’edilizia, alle opere stradali e ferroviarie. Il legname da costruzione è letteralmente raddoppiato, il ferro ha subito anche aumenti superiori, incrementi analoghi hanno avuto i pannelli isolanti e tutti gli altri prodotti necessari a condurre a buon fine un cantiere.
Se ne parla da mesi ma la situazione non si sblocca. Poiché la gestione del prezzario è per l’Umbria competenza della Regione, si pone il problema di come e quando affrontarlo per le conseguenze articolate e di segno opposto che qualsiasi decisione si dovesse prendere comporterebbe. Un incremento pari agli aumenti rilevati sul mercato, porterebbe per gran parte degli appalti pubblici una probabile insufficienza dei finanziamenti disponibili con conseguenze in molti casi drammatiche. Viceversa, non tener conto del fenomeno penalizza le imprese che debbono approvvigionarsi a costi di gran lunga superiori rispetto a quelli previsti dai computi metrici.
Problemi analoghi si stanno verificando nel settore dei lavori privati con il rischio che si blocchi gran parte degli interventi relativi all’ecobonus e al sismabonus, studiati appositamente proprio per far ripartire l’economia, le cui criticità mettono a rischio la chiusura degli interventi entro i termini delle rigide scadenze imposte dal Governo. Stesso problema per i moltissimi cantieri relativi alla ricostruzione post sisma, in questo caso con un prezzario del “cratere” fermo ai valori del 2016.
Abbiamo appelli accorati da parte degli operatori che chiedono a chi compete di intervenire.
Per questi motivi la Regione ha chiesto di inserire all’odg della prossima Commissione Imgt, nell’ambito della conferenza Stato-Regioni, tale problema per sollecitare il Governo a dare una linea di indirizzo o comunque a prendere provvedimenti immediati soprattutto nel caso in cui dovesse essere la speculazione alla base di tali incrementi fortemente anomali. Attendere che il mercato ritrovi un equilibrio stabile tornando ai livelli precedenti potrebbe comportare anche mesi e mesi di attesa con l’economia che si cristallizza e con migliaia di cantieri che non riuscirebbero a decollare.
Un esempio lampante lo abbiamo in Umbria con un importante cantiere dell’Anas bloccato da troppo tempo e che sembrava avesse trovato l’avvio mentre si è invece di nuovo fermato ai blocchi di partenza a causa proprio dell’incremento altissimo dei prezzi.
La Regione intende monitorare il fenomeno e, in collaborazione con le altre, prendere provvedimenti razionali ed equilibrati senza però creare forti disparità rispetto al resto del Paese, per garantire qualità al giusto prezzo.
*assessore Regione Umbria
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