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Bologna, le imprese resistono: «Il miglior saldo positivo degli ultimi 14 anni» – Corriere della Sera

I venti di tempesta scatenati dalla pandemia sembrano aver solo sferzato l’imprenditorialità bolognese, di certo non l’hanno abbattuta. Al contrario: il bilancio appena stilato dalla Camera di Commercio attesta che il saldo della nati-mortalità imprenditorialità bolognese è il migliore degli ultimi quattordici anni. A fine dicembre 2021 sono 95.335 le sedi d’impresa registrate, di cui 84.333 attive, in città.

Vanno male solo turismo e affini

Nel 2021 sono nate 5.275 attività, 776 in più rispetto al 2020, con valori che si stanno allineando al periodo pre-Covid. Mentre nello stesso periodo sono state rilevate 4.400 unità: il valore più basso registrato dal 2008 ad oggi. «Il mantra è che alla fine di tutto le imprese non chiudono — dice il presidente della Camera di Commercio di Bologna Valerio Veronesi—. E, dopo tutto quello che hanno passato, non possiamo che essere orgogliosi del fatto che aumentino le iscrizioni e anche, finalmente, le donne e i giovani imprenditori». Le imprese giovanili a oggi sono 6.613, con oltre 1.400 nuove attività avviate in corso d’anno, infatti. E quelle femminili, pari a un tasso di imprenditorialità del 21,5%, hanno avuto una crescita del +1,29%. «Gli imprenditori — continua Veronesi — stanno affrontando prove che non credevano di poter superare e i dati sono molto confortanti. In quasi tutti i settori, ad esclusione del turismo e realtà ad esso strettamente collegate, viviamo un momento molto buono, sebbene corriamo il rischio di perdere clienti e mercati perché abbiamo molti collaboratori a casa, a causa del Covid».


L’impulso dei bonus

I saldi settoriali del 2021 rilevano attività estrattive (-1), commercio (-36), manifattura (-68), trasporti (-85), agricoltura e pesca (-114) in sofferenza, mentre costruzioni (385), industria (325) e servizi (318) sono, con un netto distacco su tutti gli altri, i settori più in salute. A trainare il settore industriale (con un tasso del +2,78%) è la crescita delle attività edili. La ripresa nasce dai bonus governativi (bonus ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus, bonus facciate). «Parte tutto da lì — spiega il presidente della Camera di Commercio — Veniamo da anni disastrosi per le aziende, tant’è che il calo maggiore lo avevamo avuto in questo settore, che aveva vissuto il blocco dei lavori pubblici e due crisi di fila, mentre ora si è passati dall’altra parte: la difficoltà è trovare le imprese». E i numeri dell’edilizia, potrebbero essere addirittura migliori, «se non mancasse la manodopera».

Oltre 100 nuove attività di stranieri al mese

Le attività commerciali, invece, sono in affanno (-36; -0,17). Non sorprende: il commercio al dettaglio già da anni sta affrontando un periodo nero. «I dati sono leggermente negativi, ma le attività stanno cambiando molto — riferisce Veronesi —. Hanno capito che solo il vicinato non basta. Hanno iniziato a puntare forte sulle vendite online e a cercare i giovani. Il governo cittadino, poi, è deciso a tutelare queste attività che sono un patrimonio per il territorio». Un altro dato che salta all’occhio dal report della Camera di Commercio è quello della crescita, a un ritmo di oltre 100 nuove attività al mese, delle attività gestite da stranieri (sono 12.868, quasi 14 su 100). «Noi a Bologna siamo quelli che le porte le hanno sempre aperte, ce l’ha insegnato l’università», ricorda Veronesi. «La parola da usare, d’ora in avanti, sarà “noi”. La dignità che abbiamo avuto nell’affrontare questa pandemia è incredibile. Le aziende hanno tenuto. E se tengono le aziende, rimane la coesione sociale e tutto funziona meglio». Il futuro si decide adesso. «Le imprese hanno investito, ricominciato a credere nella formazione e che piccoli non è più bello e stanno cominciando a dire la parola noi al posto della parola io. Ora abbiamo la possibilità di cambiare e vedrete che non ce la lasceremo scappare».

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6 febbraio 2022 (modifica il 6 febbraio 2022 | 08:32)

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