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Bonifico parlante, come si compila Le istruzioni per i lavori edilizi – Money.it

Il bonifico parlante è il metodo di pagamento che si usa per avere accesso alle detrazioni fiscali dei lavori edilizi. Non solo per le opere di ristrutturazione, ma anche il superbonus 110%, per gli interventi di riqualificazione energetica, l’acquisto di materiali, mobili ed elettrodomestici.

Ma quali sono i dati da indicare nella compilazione del bonifico? E qual è la causale da inserire? Di seguito, vediamo non solo le istruzioni per compilare il bonifico parlante, ma anche cosa fare in caso di errori o controlli.

Come si compila un bonifico parlante e cosa fare in caso di errori

Bonifico parlante: cos’è

Un bonifico parlante è il metodo di pagamento che consente ai cittadini che hanno fatto dei lavori edilizi di accedere alle detrazioni fiscali. Si tratta, quindi, di un documento che attesta i pagamenti per gli interventi effettuati di riqualificazione energetica o per le opere di ristrutturazione (ma sono inclusi anche elettrodomestici, mobili, l’acquisto di materiali ecc).

Il bonifico parlante è l’unica modalità di pagamento accettata per poter usufruire delle agevolazioni fiscali legate ai bonus edilizi; quindi, è bene sapere come si compila, con quali dati e cosa fare in caso di errori.

Si può fare il bonifico parlante:

  • online;
  • presso la propria banca;
  • all’ufficio postale.

Una delle caratteristiche del bonifico parlante è che tra i dati che dovrà compilare il contribuente vi è una specifica causale, utile proprio a rendere chiaro al Fisco che si tratta di un pagamento ammesso alle detrazioni fiscali.

Per esempio, per quanto riguarda le ristrutturazioni, la logica di fondo è che per aver diritto al relativo bonus bisogna indicare correttamente il riferimento normativo, i dati di spesa e l’importo relativo agli interventi di ristrutturazione edilizia perché il bonifico parlante è l’unico mezzo per certificare importo e diritto alla detrazione con la dichiarazione dei redditi.

Il bonifico parlante si usa per documentare i pagamenti relativi ai lavori edilizi di:

  • superbonus 110%;
  • ristrutturazioni;
  • ecobonus;
  • bonus mobili ed elettrodomestici.

Istruzioni per compilare il bonifico parlante

Vediamo punto per punto come si compila e come si fa un bonifico parlante postale o bancario. L’esempio pratico verrà fatto per la richiesta del bonus ristrutturazioni:

  • Causale del bonifico: riferimento normativo, ovvero: Bonifico per detrazioni previste dall’art. 16-bis del Dpr 917/1986. Si consiglia di inserire nella causale anche il riferimento della fattura che viene pagata in modo da creare un chiaro collegamento tra il bonifico e la fattura specifica;
  • Codice Fiscale del richiedente: se il bonus ristrutturazioni è richiesto per lavori su case in comproprietà, nel bonifico parlante bisognerà inserire nome, cognome e codice fiscale di tutti i proprietari. Per le ristrutturazioni di parti comuni condominiali, bisognerà inserire anche il codice fiscale del condominio e dell’amministratore o dell’inquilino che effettua il pagamento;
  • Numero di P. Iva o CF titolare dell’azienda che effettua i lavori e a cui è quindi intestato il bonifico.

Per tutti gli interventi di riqualificazione edilizia ammessi alla detrazione bisogna prestare molta attenzione alla causale del bonifico e a come si fa un bonifico in questo caso.

L’Agenzia delle Entrate ha più volte ricordato che senza i dati corretti, l’indicazione del riferimento normativo e il codice fiscale del richiedente e della ditta che effettua i lavori il bonifico non può essere utilizzato per richiedere il bonus ristrutturazioni.

Tuttavia, per le spese che non è possibile pagare con bonifico (per esempio gli oneri di urbanizzazione, diritti per concessioni, autorizzazioni e denunce di inizio lavori, ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti, imposte di bollo) è possibile utilizzare altre modalità. Quando ci sono più soggetti che sostengono la spesa e che vogliono beneficiare delle detrazioni, il bonifico deve riportare il numero di codice fiscale delle persone interessate al beneficio.

Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, oltre al codice fiscale del condominio è necessario indicare quello dell’amministratore o di altro condomino che effettua il pagamento.

Vediamo alcuni esempi pratici su come si compila un bonifico parlante per richiedere il bonus ristrutturazioni, con l’indicazione di causale e dati del beneficiario e del titolare del diritto alla detrazione.

Cosa scrivere nella causale del bonifico per la detrazione del 50%?

Non esiste una dicitura unica con cui compilare la causale del bonifico parlante per quanto riguarda, per esempio, il bonus ristrutturazione, che prevede la detrazione del 50%.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un esempio della causale da inserire nel bonifico parlante, ovvero:

La causale deve sempre essere presente. In caso di causale mancante o non specificata, ci potrebbero essere dubbi sulla sussistenza stessa del pagamento, ostacolando l’accesso al bonus a cui si ha diritto.

La causale può contenere la normativa di riferimento, ad esempio in caso di ristrutturazione edilizia o efficientamento energetico la normativa di riferimento è l’articolo 16-bis del DPR del 22 Dicembre 1986. Per essere sicuri di non sbagliare, è fondamentale confrontarsi con chi ha effettuato i lavori.

Quindi, la causale bonifico ristrutturazione dovrà contenere la seguente dicitura:

  • Bonifico di pagamento per lavori di ristrutturazione edilizia (detrazione fiscale 50%) art. 16-bis DPR 917/1986. Pagamento della fattura n. XY del giorno/mese/anno.

Importante conservare la ricevuta del bonifico di pagamento per le ristrutturazioni e le ricevute fiscali delle spese sostenute, utili in caso di controlli.

Bonifico parlante sbagliato: come evitare di perdere le detrazioni fiscali

Cosa succede in caso di errori nella compilazione del bonifico parlante? Succede spesso, infatti, che i contribuenti abbiano sbagliato a compilare il bonifico parlante per le ristrutturazioni edilizie. Inoltre, anche di utilizzare un bonifico diverso rispetto a quello dedicato.

La linea dell’Agenzia delle Entrate è sempre stata intransigente e l’unico modo per evitare di perdere le detrazioni fiscali riconosciute era quello di effettuare un nuovo pagamento all’impresa compilando in maniera corretta il bonifico parlante.

L’orientamento degli Uffici delle Entrate sembra essersi ammorbidito con il tempo. Nella guida ai lavori di ristrutturazione e al risparmio energetico viene ripresa la circolare n. 43/2016:

“Se per errore è stato effettuato un bonifico diverso da quello “dedicato“ o non sono stati indicati sul bonifico tutti i dati richiesti, e non è stato possibile ripetere il bonifico, la detrazione spetta solo qualora il contribuente sia in possesso di una dichiarazione sostitutiva di atto notorietà rilasciata dall’impresa, con la quale quest’ultima attesta che i corrispettivi accreditati a suo favore sono stati correttamente contabilizzati ai fini della loro imputazione nella determinazione del reddito (circolare n. 43/2016).”

Con la dichiarazione sostitutiva di atto notorio rilasciata dall’impresa sarà quindi possibile evitare di dover ripetere il bonifico, “correggendo” anche gli errori commessi all’atto del primo pagamento.

Che differenza c’è tra bonifico parlante e bonifico normale?

Il bonifico parlante è a tutti gli effetti un bonifico documentato: contiene una serie di informazioni e di dati che certificano l’avvenuto pagamento di una determinata spesa.

Rispetto al bonifico normale, quindi, ci sono delle differenze: per esempio la partita Iva e il codice fiscale dei soggetti coinvolti nella transazione, mentre il bonifico ordinario contiene nome, cognome e indirizzo della persona a cui è indirizzato, il codice iban di chi deve ricevere la somma di denaro e la causale.

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