Il decreto del ministero dell’Economia e delle finanze (Mise) del 6 maggio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 giugno, dando così il via al bonus accumuli, definendo le norme per accedere alla misura del credito di imposta.
A chi è destinato il bonus accumuli
Possono accedere al bonus le persone che, durante l’anno solare 2022, hanno installato sistemi di storage (quindi di conservazione dell’energia) integrati a impianti che producono energia elettrica da fonti rinnovabili. Per esempio, sistemi di accumulo connessi a pannelli solari.
Il plafond è di 3 milioni di euro per il 2022 e il bonus, erogato in forma di credito di imposta, è legato alla dichiarazione dei redditi dello stesso anno.
Il credito di imposta, sottolinea l’articolo 3 del Decreto, “non è cumulabile con altre agevolazioni di natura fiscale aventi ad oggetto le medesime spese”.
Come richiedere il bonus
La richiesta deve essere inviata all’Agenzia delle entrate che ancora non ha pubblicato i particolari, così come sono ancora ignote le percentuali dell’investimento che saranno riconosciute. Occorre che vi siano dati a sufficienza per valutare il peso economico delle richieste fatte dai cittadini in rapporto al fondo dei 3 milioni di euro disponibili.
I quesiti ancora aperti, ai quali si aggiunge il termine ultimo per inviare le domande, devono essere risolti dall’Agenzia delle entrate entro il termine di 90 giorni dalla pubblicazione del Decreto sulla Gazzetta. Sarà quindi necessario attendere al massimo la fine dell’estate 2022. L’unica cosa certa è che l’invio delle richieste potrà avvenire esclusivamente per via telematica.
Se il contribuente dovesse vantare un credito al netto della deduzione fiscale concessa, questo potrà essere riportato negli anni fiscali a seguire.
Per quanto possa sembrare un riconoscimento per una spesa sostenuta da una nicchia della popolazione, come vedremo in seguito, è necessaria una lettura meno superficiale. Si tratta di un bonus che spinge verso il risparmio economico del cittadino e verso la sostenibilità ambientale.
I sistemi di accumulo piacciono
Stando al rapporto stilato dall’Osservatorio sistemi di accumulo il 31 marzo 2021, dei 60.100 sistemi di accumulo istallati, quasi il 97% era di portata residenziale, presumibilmente spinti dal Superbonus e dall’Ecobonus. I tre milioni di euro stanziati sono, non a caso, dedicati alle persone fisiche.
La quasi totalità dei sistemi di accumulo istallati in Italia è integrata a un impianto solare, se ne contavano soltanto due abbinati a impianti eolici.
La Lombardia appare la più sensibile, con oltre 16mila sistemi di accumulo installati. Seguono il Veneto, l’Emilia-Romagna e il Piemonte.
Siamo ancora agli albori di una modalità, quella dell’accumulo energetico, sempre più oggetto di innovazione e che in futuro farà parlare di sé con maggiore costanza. Chi ha modo di portarsi avanti investendo già oggi, oltre a conseguire un risparmio, può fare fronte con maggiore disinvoltura alle isterie del mercato dell’energia elettrica, oggi attualissime.
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