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Bonus bagno: ristrutturare a metà prezzo. 48000 € senza ISEE – Trend-online.com

Ristrutturare il bagno di casa spendendo la metà e recuperando poi la cifra risparmiata dalle dichiarazioni dei redditi, è ancora possibile! Con il bonus ristrutturazione si può ottenere una detrazione al 50% per tutte le spese di rinnovamento e in aggiunta è cumulabile anche con il bonus mobili ed elettrodomestici!

Per questo tipo di agevolazione prevista dal governo, e rinnovata dalla legge di bilancio per tutto il 2021, non ci sono limiti di reddito, quindi è accessibile a tutti i contribuenti senza presentazione dell’ISEE.

Vediamo quindi come funziona, quali documenti occorrono per l’agenzia entrate, quali sono i lavori che è possibile effettuare con lo sconto e come recuperare il rimborso irpef dalla dichiarazione dei redditi.

Bonus bagno ristrutturazione: cos’è e come funziona

Il bonus ristrutturazioni fa parte di tutta una più ampia gamma di agevolazioni previste ed introdotte dal governo al fine di incrementare la transizione ecologica attraverso l’efficientamento energetico. Come ad esempio il superbonus al 110% e tutti gli ecobonus al 65%, ma anche per migliorare la sicurezza delle abitazioni esistenti, come il sisma bonus.

Insieme a queste detrazioni ne troviamo tante altre di minore entità, cioè al 50%, che permettono di risparmiare su lavori come le ristrutturazioni, anche solo di alcuni ambienti della casa, o l’acquisto di condizionatori, schermature solari, la sistemazione e la riqualificazione dei giardini con il bonus verde.

Quindi perchè in questo caso parliamo nello specifico del bonus bagno? Semplicemente perchè la detrazione al 50% per le ristrutturazioni statisticamente viene utilizzata soprattutto per lavori che riguardano questo tipo di ambienti.

Certamente chi deve effettuare grandi lavori in casa può sfruttare l’ecobonus al 65% o il superbonus al 110%, poi perchè come è ovvio, il bagno è la stanza che più soggetta a deterioramento periodico e quindi necessita più spesso di ammodernamenti e modifiche strutturali. Questo a causa della tipica umidità dell’ambiente, dell’usura delle tubature, ma anche della facilità di intervento e dei tempi che sono più brevi rispetto alla ristrutturazione di più stanze contemporaneamente.

Dunque se il bagno di casa necessita di interventi di rifacimento, questo è il bonus più adatto per risparmiare. C’è tempo fino al 31 dicembre, quindi ancora qualche mese per poter presentare tutti i documenti e trovare l’impresa che possa eseguire i lavori in totale rispetto della legge e che faciliterà il contribuente, anche con la consulenza in merito a tutto l’iter burocratico da seguire.

Importante infatti scegliere con cura chi effettuerà la ristrutturazione, dal progetto al termine dell’intervento permettendo poi di far recuperare la spesa in 10 anni direttamente un conto corrente dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi nella quale dovrà essere correttamente inserita la spesa per la ristrutturazione.

Nello specifico si può avere una detrazione del 50% per un massimo di spesa pari a 96.000, risparmiando così fino a 48.000 per tutte le ristrutturazioni che sono comprese nel bonus.

La guida completa, è presenta anche sul sito ufficiale di agenzia entrate ed è consultabile a questo link.

Bonus bagno: quali lavori sono ammessi

Molti si chiedono quali tipi di ristrutturazione bisogna effettuare per poter avere il rimborso della quota prevista dal bonus bagno. Non tutte le tipologie di intervento sono ammesse alla detrazione, quindi è bene valutare attentamente quali lavori effettuare per non perdere l’opportunità.

Iniziamo subito chiarendo che la semplice sostituzione dei sanitari non è valida per sfruttare il bonus bagno. Infatti per poter usufruire dell’incentivo statale occorre che gli interventi siano considerati straordinari.

Quindi questo significa che possono essere effettuati principalmente interventi di rifacimento più complessi, con annessa la totale sostituzione e messa a norma degli impianti idrici. In questo caso possono essere portate in detrazione anche le sostituzioni dei sanitari. Così come le opere murarie strutturali che comportano una diversa struttura dell’ambiente.

Inoltre è bene precisare che, se si tratta di abbattimento di barriere architettoniche per agevolare soggetti con disabilità, le spese sono ammesse anche per la sostituzione di sanitari idonei, come ad esempio l’installazione di wc per disabili o la trasformazione da vasca da bagno a doccia.

Allo stesso modo sono ammessi gli interventi di messa a norma in seguito ad eventi calamitosi documentabili con la dichiarazione dello stato di emergenza. Si consiglia comunque, sempre di confrontarsi con la ditta scelta per l’esecuzione dell’intervento in modo da chiarire con un consulente se la ristrutturazione necessaria può essere effettuata con il bonus bagno, ed è consigliabile farlo sempre prima dell’inizio di ogni intervento.

Nel bonus bagno sono comprese anche tutte le spese relative alla consulenza, alla redazione di documenti, alla progettazione e all’acquisto dei materiali oltre alla posa in opera.

Il tutto ovviamente dovrà essere corredato da fattura per ottenere lo sconto. L’importante è affrettarsi perchè si può sfruttare il bonus con lo sconto al 50% fino a dicembre 2021. Successivamente a tale data, c’è il concreto rischio che con la legge di Bilancio 2022 alcune di queste agevolazioni per la ristrutturazione verrano eliminate o ridotte.

Come ultima informazione, per completezza ricordiamo anche che è possibile avere la detrazione a titolo di bonus anche per l’acquisto di un immobile già ristrutturato.

La detrazione verrà sempre rimborsata come credito irpef in 10 anni dalle dichiarazioni dei redditi, ma sarà calcolata in percentuale forfettaria del 25% sul totale del prezzo di vendita dell’immobile.

In caso di acquisto con mutuo o senza, il bonus ristrutturazione è cumulabile con le altre agevolazioni per la prima casa previste dal governo a favore di differenti tipologie di contribuenti, compreso il nuovo bonus mutuo prima casa giovani introdotto dal governo Draghi con il decreto sostegni bis.

Bonus bagno: a chi spetta e quali documenti servono

Il bonus bagno per la ristrutturazione spetta a tutti i proprietari o inquilini dell’immobile che sarà oggetto di intervento straordinario. Non ha importanza se viene richiesto per la casa nella quale si ha la residenza, infatti può essere ottenuto anche per ristrutturare una seconda casa, come ad esempio quella per le vacanze.

Prima dell’inizio esecuzione lavori è necessario avere tutti i documenti in regola che attestino il tipo di intervento e successivamente dovranno essere presentati dei moduli all’agenzia entrate per poter poi aver diritto alla detrazione.

Quindi vediamo quali sono quelli necessari: Principalmente come tutti gli altri bonus edilizi è importantissimo che il tipo di pagamento sia tracciabile.

In questo caso è valido solo il bonifico parlante con la dicitura della legge che prevede la detrazione e cioè “Articolo 16-bis del Dpr 917/1986“. Tutti gli interventi pagati con altre modalità non saranno accettati da agenzia delle entrate e si rischia di perdere tutto, quindi attenzione a questo particolare.

Oltre al pagamento, bisogna ricordare che proprio per la straordinarietà degli interventi di ristrutturazione, si ha bisogno preventivamente di presentare la CILA, cioè la comunicazione di inizio intervento e richiedere l’autorizzazione presso il comune ove si trovi l’immobile interessato dai lavori. Una comunicazione semplice che consiste in una pratica che può anche essere svolta online ed inviata all’ufficio tecnico. Deve però essere presentata dallo stesso soggetto che intende usufruire del bonus bagno.

Bonus Bagno: come avere anche lo sconto su mobili ed elettrodomestici

Un’opportunità molto interessante per chi sfrutta il bonus ristrutturazione bagno è la cumulabilità con il bonus mobili ed elettrodomestici. Una ulteriore detrazione che fa salire la cifra totale che è possibile recuperare dall’irpef.

Si tratta sempre di uno sconto al 50% su un totale massimo di spesa documentata da fattura. Per questo nel 2021 è stato incrementato il limite portandolo fino a 16.000 euro.

Il bonus è valido per l’acquisto sia di mobili che di nuovi elettrodomestici di categoria superiore a quelli già presenti nel caso si voglia semplicemente effettuare una sostituzione. In pratica: si può avere un rifacimento totale del bagno compresi i componenti e gli elettrodomestici o anche sfruttare il bonus ristrutturazione bagno per cambiare quelli esistenti anche se fanno parte di un altro ambiente di casa, come ad esempio il frigorifero o il forno.

Un grande vantaggio che presto si potrebbe esaurire quindi da cogliere al volo. In questo modo si può unire la ristrutturazione bagno ad un netto miglioramento delle prestazioni energetiche degli elettrodomestici di casa, acquistandone di nuovi di classe A+ o superiore, e risparmiando oltre al prezzo di acquisti anche sulle successive bollette della luce.

Stessa cosa per chi deve cambiare mobili e complementi di arredo anche non legati alla stanza da bagno, grazie alla ristrutturazione infatti si può anche unire l‘acquisto di un nuovo divano o armadio al 50 % di sconto con il bonus mobili elettrodomestici. Sempre fino al 31 dicembre 2021.

Attenzione ai tempi: anche se la ristrutturazione del bagno è stata già conclusa, perchè c’è ancora la possibilità di acquistare i mobili a metà prezzo. Questo significa che chi ha ristrutturato usufruendo del bonus al 50% lo scorso anno può ancora usufruire anche del bonus mobili ed elettrodomestici entro la fine di dicembre.

A differenza di altri ecobonus, il bonus mobili elettrodomestici può essere recuperato dai contribuenti esclusivamente tramite credito di imposta irpef e non è previsto lo sconto in fattura o la modalità cessione del credito. Quindi anche per questo, è essenziale che ci si accerti prima di avere sufficiente capienza irpef, prima di avviare tutto l’iter per usufruire della detrazione. Per ulteriori informazioni sul bonus elettrodomestici 2021 si può consultare l’articolo di approfondimento: “Bonus elettrodomestici: per tutti, senza ISEE. Come funziona“.

Scrittrice e giornalista freelance, classe 1979.
Inizio a scrivere sul primo giornalino scolastico all’età di 13 anni e dopo gli studi di linguistica e filologia presso l’Università La Sapienza di Roma ho iniziato a collaborare a vari progetti editoriali italiani ed internazionali come web editor ed articolista, occupandomi principalmente di cronaca, politica, economia ed inchieste con particolare attenzione all’analisi delle attuali problematiche sociali.

Il mio motto è? “Non preoccuparti se non sai qualcosa, preoccupati piuttosto se non vuoi imparare”.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte. Disclaimer

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