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Bonus Verde: fino a oggi investiti 104milioni di euro – VeronaEconomia.it

Oltre 300mila nuovi alberi, quasi 8milioni di metri quadrati aggiuntivi di parchi e giardini, 16mila nuovi terrazzi e balconi fioriti nei prossimi tre anni grazie alla proroga del bonus verde prevista dalla manovra di bilancio che pone l’Italia all’avanguardia nella lotta allo smog e ai cambiamenti climatici.

Sono gli effetti del provvedimento ottenuto con il pressing di Coldiretti sul Ministero delle Politiche Agricole. In particolare, il ministro Stefano Patuanelli era presente agli Stati Generali dei florovivaisti italiani “Coltiviamo bellezza per produrre salute”, in occasione della conferenza Onu Cop26 di Glasgow.

Il bonus prevede una detrazione ai fini Irpef nella misura del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private e condominiali di edifici esistenti, di unità immobiliari, pertinenze o recinzioni (giardini, terrazze), per la realizzazione di impianti di irrigazione, pozzi, coperture a verde e giardini pensili.

Solo nel 2019 in Italia sono stati investiti grazie al Bonus verde 104 milioni di euro secondo i dati dell’Agenzia delle entrate.

Si tratta quindi di uno strumento utile per l’ambiente ma, secondo Coldiretti, la detrazione dovrebbe essere pari almeno al 50% alzando a 10mila euro l’importo massimo di spesa per abitazione. Inoltre per i lavori detraibili all’interno del Bonus Verde sarebbe auspicabile una IVA agevolata del 10%.

Tra gli obiettivi del Bonus verde, favorire la qualità della vita nelle città considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno.

Senza dimenticare gli effetti di mitigazione sui microclimi metropolitani visto che differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.

Per contrastare i cambiamenti climatici occorre anche garantire la sostenibilità economica del frutteto italiano dove negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta su quattro (23%), fra mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti con un gravissimo danno produttivo ed ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.

Recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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