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Bonus verde nel 2021: ecco a chi spetta! – Trend-online.com

Col caldo afoso di questo mese avere un giardino a portata di mano è una manna, almeno per evitare di diventare degli arrosticini. Ce l’hai? Allora, se fai richiesta, riceverai la visita dell’Agenzia delle Entrate. Motivo di questo potenziale infarto? Darti un bonus! Il Bonus Verde, previsto per rinnovare il proprio giardino, o trasformare il proprio terrazzo in un piccolo paradiso fiorito. O soltanto per trasformare un cantiere paludoso in un giardino decente. 

E’ uno dei tanti Bonus tutt’ora disponibili, come il Bonus 110% e i Bonus Draghi! Come Bonus, si può paragonare ad una ventata di fresco in un momento in cui le temperature stanno puntando ad un tropicale 40 gradi!

E poi è green! Siamo in un momento proprizio per le politiche green, e un Bonus come questo casca a fagiolo per impedire a questo paese di diventare il deserto del Nevada

Ma per evitare di prenderci una “frescata”, cioè un colpo di freddo, sarebbe meglio se ti spiego punto per punto in cosa consiste questo Bonus Verde.

Cos’è e come funziona il Bonus verde?

Tra una pratica esattrice e una cartella da rottamare, l’Agenzia delle Entrate è capace anche di Bonus, come il Bonus Verde. Regolamentato grazie alla disposizione della Legge di Bilancio del 2018 (rinnovata da allora ogni anno, anche per il 2021), in pratica si tratta di una detrazione IRPEF, e riguarda al taglio delle spese che si sono sostenute per lavori avvenuti durante il biennio 2020-2021, a patto che questi lavori riguardino in tutto e per tutto il rinnovo degli ambienti verdi, come il citato giardino da casa o la terrazza.

Probabilmente ti si è illuminata una lampadina in testa quando hai sentito “detrazione IRPEF“. Esatto, è quanto previsto anche per il Bonus 110%. Non è poco, tutto sommato: metti apposto il tuo giardino e lo Stato ti garantisce un taglio delle tue spese. E fai un favore a Madre Natura mettendo apposto le piante e i fiori della tua zona. Non è grandioso?

E dopo questa réclame passiamo al contenuto, cioè a quanto ammonta e chi può accedervi.

Come detrazione IRPEF, a quanto ammonta il Bonus Verde?

Il Bonus Verde è, come detto poc’anzi, una detrazione, ma praticamente lo si può vedere come un incentivo. Il Bonus Verde può arrivare fino a 1.800 euro, appunto il 36% della spesa massima di 5.000 euro stabiliti dall’Agenzia delle Entrate come livello massimo di spesa garantito dal bonus

Attenzione, il Bonus Verde non prevede la soluzione unica: dovrete attendervi dieci rate, dilazionate nel tempo, di al massimo 180 euro l’una. Quanto tempo? Una rata all’anno. Praticamente col contagocce.

Malgrado tutto, il Bonus Verde rientra per certi versi nella serie di agevolazioni e incentivi “green” voluti sia dal precedenti Governi Conte I & II sia dall’attuale Governo Draghi, proprio per migliorare la condizione ambientale del proprio paese, oltre che per ridurre eventuali sprechi o danni ambientali evitabili. 

Il che è una buona idea, specie in un momento storico in cui il cambiamento climatico sta facendo tanti danni quanto la pandemia da Covid-19. E questo sul piano ambientale, tralasciando le ultime a livello internazionale.

Se non siamo di spirito ambientalista, considera che con questo Bonus Verde puoi avere uno sconto sulle spese che ti toccano per rinnovare il tuo giardino o per rendere fiorito il tuo terrazzo.

Però non fatevi ingannare dalle cifre, perché ci sono dei limiti, tipo i requisiti d’accesso. Ogni Bonus ne ha, e non c’è modo per evitarli.

Quali requisiti servono per il Bonus Verde

Fortunatamente, il Bonus Verde è come il Bonus Rottamazione TV: butti via qualcosa di vecchio, hai qualcosa di nuovo e lo Stato ti aiuta che tu sia ricco o povero. Perché, come per il Bonus Rottamazione Tv, quello Verde prevede l’accesso anche senza l’uso dell’ISEE, il famoso Indicatore della Situazione Economica Equivalente

Più avere una casa, o come proprietario o come detentore di un titolo equivalente.

E’ banale come requisito, vero, ma il Bonus Verde, una volta erogato, si attacca all’immobile e non va più via! Se poi vendi l’immobile, spera di avere già fruito della destrazione, perché se la detrazione è ancora da fruire, si trasferisce al nuovo proprietario. A meno che non abbiate fatto degli accordi preliminari.

Inoltre l’accesso al Bonus Verde riguarda solo alle spese di lavori che:

  • sono stati progettati e ultimati l’anno scorso (2020);
  • sono stati progettati ma sono tutt’ora in corso di ultimazione quest’anno;
  • sono ancora da progettare ma attuabili entro e non oltre il 31 dicembre 2021.

Perché la data di scadenza per richiedere il Bonus Verde è appunto il 31 dicembre 2021, praticamente prima dello scoccare della mezzanotte di Capodanno. Poi, al posto della carrozza incantata, avrai solo un carrozzone di sole spese. Tanto vale beneficiare di una detrazione, no?

Ma di quali lavori stiamo parlando? Ottima domanda!

Ecco a quali lavori si riferisce il Bonus Verde

Tornando al punto “economico” del Bonus Verde, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che tali spese devono esclusivamente riguardare gli interventi di rinnovamento e miglioramento dell’area verde in questione, comprendendo a sua volta anche le spese della progettazione e quelle della manutenzione relative ad essi. 

Quindi assicurati di fare interventi del genere. 

Perché, se riguarda invece della semplice manutenzione, quella ordinaria e periodica che si fa al proprio giardino, o anche dei lavori in economia, tipo quelli che si fanno nel tempo libero in maniera fai-da-te, mi spiace ma è esclusa dall’accesso al Bonus Verde.

L’idea è di supportare lavori importanti, invasivi per certi versi e, soprattutto, una tantum. E’ ovvio che una detrazione per lavori che si fanno ogni giorno sarebbe molto dispendioso per le casse dello Stato, specie a fronte di così tanti bonus al giro, e di così tante spese!

Inoltre sono escluse anche a quelle relative al verde domestico, come:

  • l’installazione di prati sintetici, 
  • i vasi per il balcone,
  • l’acquisto di attrezzature come tagliaerba, decespugliatori e simili,
  • la riqualificazione di manti erbosi e prati (ma niente i campi da calcio o altre zone a uso sportivo!),
  • la sistemazione di immobili di grande prestigio,
  • la sistemazione di giardini di grande rilevanza storica.

Per ulteriori approfondimenti, vi segnalo questo video, a cura del Geometra Danilo Torresi.

Ma non dimenticate che il lavoro richiede un edificio, ma non un semplice edificio!

Attento a quali edifici è rivolto il Bonus Verde!

Dopo aver trattato della parte riguardante i lavori idonei per accedere al Bonus Verde, bisogna fare attenzione anche a quali tipi di costruzione è rivolto. Intanto partiamo dalle basi, anzi dalle parole: area verde.

A proposito di area verde, state attenti a questo termine, perché indica la categoria delle zone adibite al mantenimento di particolari condizioni ambientali e botanici. Non è pertanto un’area che dipingi di verde tanto perché è un colore rilassante, eh. 

Anzi, l’area verde è più una zona potenziale, non necessariamente una zona stabilita a priori: se riqualificata, anche una struttura abbandonata può diventare un’area verde, come quello che sta facendo il comune di Firenze da mesi. 

Possono essere riqualificate come area verde, e quindi disporre di modifiche e miglioramenti previsti dal Bonus Verde, solo le seguenti costruzioni:

  • aree scoperte private di edifici esistenti, 
  • unità immobiliari
  • pertinenze o recinzioni
  • giardini pensili
  • coperture a verde,
  • impianti di irrigazione, 
  • realizzazione di pozzi

Ricordati, di una di queste costruzioni devi essere il possessore o il titolare dell’immobile, altrimenti non avresti diritto all’accesso. Inoltre, come suo possessore/titolare, devi rendere noti tutti i pagamenti, dal momento che è richiesta la tracciabilità di ogni spesa. Inoltre il Bonus Verde è erobabile solo per un singolo immobile a richiesta, quindi non è possibile fare cumuli o accorpamenti all’interno di questo Bonus.

Però, se abiti in condominio, puoi accedere al Bonus Verde, ma precisiamo meglio questo punto.

Il condominio rientra nel Bonus verde 2021

Se vivi in un condominio hai diritto al Bonus Verde, ma con i dovuti accorgimenti. In questo caso si parla di interventi che riguardano le parti comuni esterni del condominio, ma sempre nei limiti previsti di 5.000 euro per unità immobiliare. Ci terrei a precisare che l’unità immonibiliare deve essere a uso abitativo, quindi niente furbate al catasto: questo Bonus è solo per le case in cui la gente vi abita regolarmente.

Inoltre la quota che va versata è in merito a quanto:

“a lui imputabile, a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi”.

Attenzione, quando si parla di condomini, si intende anche quei complessi ove sono presenti, oltre ad appartamenti a uso abitativo, anche negozi, uffici, attività commerciali, insomma le unità immobiliari a uso commerciale. Come detto, il Bonus Verde spetta solo alle abitazioni, cioè ai locali a uso abitativo, a patto che la destinazione d’uso sia almeno il 50% rispetto al’edificio in sé. Altrimenti è come farsi il giardino anche al proprio studio o negozio. A meno di non vendere roba a chilometro zero al quinto piano di una palazzina, tutto ciò (al momento) non è concesso.

Se ne volete sapere di più, vi consiglio l’articolo di Achiropita Cicala, il quale approfondisce proprio la questione di edifici e lavori.

Ecco cosa serve per richiedere il Bonus Verde 

Come detto precedentemente, non c’è scampo per i furbetti, nemmeno col Bonus Verde. Secondo l’Agenzia delle Entrate, necessita di una continua tracciabilità dei propri pagamenti inerenti all’accesso al Bonus Verde, quindi servirà utilizzare questi strumenti a tutti noi noti:

  • bonifici postali e bancari, 
  • bancomat
  • carte di credito,
  • assegni circolari non trasferibili.

Quindi dimenticatevi il contante, tanto se va avanti così diventerà un lontano ricordo anche per pagare il caffè. Ricordatevi semmai di tenere le fatture e le ricevute, ma se avete in ballo di accedere anche al Bonus 110% credo che oramai avrete fatto il callo con le documentazioni.

Infatti, se avete modo di accedervi, vi consiglierei di valutare, oltre al Bonus 110%, anche il bonus Facciata e il Bonus condizionatori, sempre green e sempre utili per mettere apposto la propria dimora. 

Inoltre, chi l’ha detto che non faranno qualche proroga in pieno stile Bonus 110%?

Copywriter, classe 1994.
Sono nato ad Arezzo alle prime luci dell’alba dell’ultimo giorno di Settembre.
Laureato nel 2019 in Strategie e tecniche della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Siena, non riesco a smettere di scrivere da quando avevo 19 anni.
Appassionato di scrittura e grafica, anche durante gli studi ho contributo ad alcune pubblicazioni, e progetti grafici ed editoriali, presso alcuni enti e aziende della mia provincia di residenza.
Metodico e rigoroso, per me la scrittura è sempre stata una forma di terapia, e anche di preghiera.

Il mio motto? “Trovare sempre la quadra”.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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