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Conversione decreto Sostegni ter: le proposte dei tributaristi – Informazione Fiscale

Conversione decreto Sostegni ter, i tributaristi inviano le proposte alla commissione Bilancio del Senato. Come spiegato nel comunicato del 17 febbraio 2022, a parere dell’INT occorre intervenire sui contributi a fondo perduto, sulle accise sui carburanti, sui bonus edilizi e sulle figure professionali per il controllo della cessione del credito.

Conversione decreto Sostegni ter, i tributaristi spiegano le proposte da inserire nel corso dell’iter parlamentare.

Quattro sono i temi messi in evidenza nel comunicato stampa del 17 febbraio 2022:

  • contributi a fondo perduto limitati da percentuale unica di perdita sui ricavi;
  • ridurre le accise sui carburanti;
  • garantire stabilità normativa sui bonus edilizi;
  • implementare figure professionali per controlli preventivi.

I suggerimenti, spiegati dal presidente dell’INT Riccardo Alemanno, sono stati inviati alla Commissione Bilancio del Senato.

Conversione decreto Sostegni ter: le proposte dei tributaristi

Nel corso della discussione sulla conversione del decreto Sostegni ter, l’Istituto nazionale tributaristi ha inviato le proprie proposte di miglioramento della legge.

Su richiesta della Commissione Bilancio del Senato, presieduta dal senatore Daniele Pesco, il presidente dell’INT e dell’osservatorio nazionale sulla fiscalità di Confassociazioni Riccardo Alemanno ha sintetizzato i suggerimenti in una breve memoria.

I contenuti sono stati diffusi dal comunicato stampa del 17 febbraio 2022.

Le proposte dell’INT sono le seguenti:

  • modificare l’unica percentuale di perdita sui ricavi il requisito per l’accesso ai contributi a fondo perduto;
  • ridurre le accise sui carburanti;
  • garantire stabilità normativa in merito ai bonus edilizi;
  • implementare le figure professionali per controlli preventivi.

In merito ai contributi a fondo perduto, viene mostrato un generale apprezzamento.

Tuttavia l’indicazione di un’unica percentuale di perdita sul confronto dei ricavi tra il 2019 e il 2021 viene ritenuta penalizzante per chi ha subito una perdita di pochi punti percentuali o debba sostenere costi maggiori.

La proposta, come riportata nella memoria, viene sintetizzata nel prevedere almeno due percentuali:

“si sarebbero potuti almeno individuare due livelli di perdita con percentuali del 30 e del 15 per cento, attribuendo ovviamente ai soggetti rientranti nella seconda ipotesi contributi di minor importo.”

Inoltre un nodo da sciogliere resta quello delle risorse messe a disposizione. Dal momento che i fondi saranno ripartiti tra i soggetti che presentano domanda, i richiedenti non hanno la certezza di ricevere le somme.

Nella memoria viene sottolineato inoltre che:

“Tale modalità di attribuzione di contributi e sostegno ha già creato in precedenti tipologie di aiuti, polemiche e vanificato le aspettative dei settori produttivi interessati”

Conversione decreto Sostegni ter: professionisti, caro carburanti e bonus edilizi

Tra gli altri aspetti prioritari nel percorso di conversione del decreto Sostegni ter, il presidente dell’INT, ha inoltre messo in evidenza la necessità di supportare il settore dei professionisti.

Anche se non possono essere messe a disposizione risorse economiche, l’Istituto chiede di prestare attenzione ai diritti costituzionali dei professionisti esclusi dalla norma sulla malattia e infortunio della Legge di Bilancio 2022.

Nella legge di conversione, come messo in evidenza dall’INT, è opportuno inserire anche azioni contro il caro carburanti.

Nella nota si legge quanto segue:

“è sicuramente condivisibile, ma ci si chiede se non sia altrettanto importate, sia per le attività produttive che per i singoli cittadini, intervenire anche sul caro carburanti con una riduzione delle accise, tenuto conto del peso che ha il consumo di carburante e quindi dei trasporti sia sul prezzo finale di beni e servizi, sia sul bilancio delle famiglie.”

Infine, un tema che deve essere affrontato con particolare cura è quello dei bonus edilizi.

Visti i tanti interventi normativi, quello che si richiede per il settore dell’edilizia è la stabilità normativa.

In merito alle azioni per ridurre le frodi legate alle cessioni del credito, Alemanno sottolinea quanto segue:

“Ora si interviene con la limitazione della filiera delle cessioni, riducendo sicuramente le truffe, ma causando anche un grave danno agli operatori che correttamente stavano utilizzato o avevano in progetto di utilizzare tale agevolazione normativa.”

L’appetibilità delle misure in campo edilizio, dal superbonus 110 per cento al bonus facciate, ha reso necessaria l’intensificazione dei controlli.

A tal proposito, come messo in evidenza nel comunicato stampa:

“Occorre implementare il numero di soggetti professionali che possono controllare preventivamente l’iter delle pratiche per l’acquisizione dei bonus.”

A tal fine, l’istituto propone:

“l’allargamento della platea dei professionisti, abilitati ad apporre il visto di conformità attualmente limitata a dottori commercialisti, esperti contabili, consulenti del lavoro iscritti nei relativi albi e ai tributaristi iscritti nel ruolo periti esperti in tributi, estendendo tale funzione ai tributaristi qualificati e certificati ai sensi della L.4/2013 nonché ai revisori legali, che sono entrambi figure professionali già autorizzate ad assistere e rappresentare il contribuente avanti agli Uffici ai sensi dell’art.63 del D.P.R. 600/73 e che rivestono già la funzione di intermediari fiscali abilitati.”

L’intervento permetterebbe vantaggi dal punto di vista dei costi e delle semplificazioni per i contribuenti e non inciderebbe sulle casse statali.

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