

Il decreto Incentivi varato giovedì scorso dal governo renderà meno conveniente ristrutturare casa, rifare gli infissi o acquistare un condizionatore. La cessione del credito e lo sconto in fattura hanno favorito negli anni tanti interventi, consentendo a molti cittadini di non pagare o di avere comunque una riduzione immediata del prezzo. Lo stop limita tali possibilità solo a chi ha già avviato i lavori. Esaminiamo nel dettaglio la ratio del provvedimento.
DEBITO O DEFICIT?
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha specificato che la cessione crediti «ha posto in carico a ciascun italiano dalla culla in poi 2mila euro a testa». Un chiaro riferimento all’imputazione a debito dei 110 miliardi di costo delle detrazioni (72 miliardi per il solo Superbonus). In realtà, Eurostat ha definito «pagabili» i crediti «cedibili, differibili nel tempo e capaci di compensare molte imposte». Essi sono una spesa e, dunque, deficit da imputare all’anno di cessione. Ma
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