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Ecobonus caldaia: tutto quello che c’è da sapere – RagusaNews

Il Decreto Rilancio ha introdotto tante novità relative a specifici interventi in ambito di efficienza energetica delle case, con l’obiettivo di promuovere su tutto il territorio nazionale proprio una maggiore efficienza energetica degli edifici.

Grazie all’attenzione pubblica sulla sostenibilità, oggi sono presenti numerosi benefici fiscali per tutti coloro che intendono ammodernare la propria abitazione riducendo gli sprechi termici e ottimizzando il fabbisogno energetico dell’immobile.

L’attenzione ricade sulle detrazioni d’imposta fino al 110% accessibili d tutti coloro che realizzano interventi edili entro il 31 dicembre 2021 ed entro il 30 giugno 2022 per specifici interventi in ambito di efficienza energetica incentivati proprio dal superbonus 110%. Il principale vantaggio di queste agevolazioni fiscali consiste nella possibilità di convertire lo sgravo fiscale in fattura, che permette agli individui di risparmiare sin da subito grazie allo sconto applicato dall’impresa che esegue i lavori.

Superbonus 110 come funziona
Il decreto rilancio eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, garantendo così ai privati di risparmiare senza aspettare un rimborso da parte dello Stato.

L’acquisto di una nuova caldaia rientra nel bonus 110% solo se è un intervento trainante di sostituzione di una vecchia caldaia, cioè in sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni, o su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti

La sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale deve prevedere l’installazione di almeno una caldaia a condensazione di classe A o di una pompa di calore. In alternativa, è possibile scegliere per un sistema ibrido progettato per funzionare in modo integrato.  

Gli interventi che rientrano nell’ecobonus, l’incentivo con sconto in fattura può arrivare fino al 110%, e la detrazione è riconosciuta nella misura del 110%, da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo e per le spese sostenute nel 2022 in 4 quote annuali di pari importo, entro i limiti di capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi.

Lo sconto in fattura deve essere richiesto all’azienda che esegue i lavori: se l’impresa offre la sua disponibilità, è possibile effettuare i lavori ed esercitare la cessione del credito per ottenere uno sconto fino al 100% sulla spesa ammissibile per l’agevolazione.

A fine dei lavori, l’impresa che ha concesso lo sconto in fattura può utilizzare la detrazione ricevuta sotto forma di credito d’imposta per ottenere una riduzione delle tasse. In alternativa, l’impresa può cedere la detrazione a intermediari autorizzati.

Superbonus110: differenza tra interventi trainanti e interventi trainati
Gli interventi che hanno accesso alle detrazioni fiscali Superbonus si differenziano in due categorie differenti: interventi trainanti e interventi trainati. Gli interventi detti trainanti possono godere dell’agevolazione fiscale del 110%, mentre gli interventi trainati possono accedere solo se realizzati assieme ad almeno un intervento trinante per godere della totale detrazione fiscale.

Per interventi trainanti ci si riferisce alle seguenti operazioni:
●      interventi di isolamento termico sugli involucri
●      sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
●      sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti
●      interventi antisismici.

Per interventi trainati, invece, ci si riferisce a interventi quali:
●      interventi di efficientamento energetico
●      installazione di impianti solari fotovoltaici
●      infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici
●      interventi di eliminazione delle barriere architettoniche (16-bis, lettera e) del TUIR).

Gli interventi ammessi alla detrazione dal decreto rilancio devono assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio. Il risultato deve essere certificato da un tecnico qualificato attraverso il rilascio dell’APE (Attestato di Prestazione Energetica). 

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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