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Ecobonus, fondi disponibili da oggi. – L’Automobile – l’Automobile – ACI

Il nuovo finanziamento dell’ecobonus – 350 milioni di euro stanziati con il decreto Sostegni bis – diventa disponibile per i cittadini. A partire dalle ore 10.00 del 2 agosto, infatti, è possibile prenotare sulla piattaforma del ministero per lo sviluppo economico gli incentivi per l’acquisto di nuovi veicoli a basse emissioni fino a 135 grammi per chilometro di CO2, con e senza rottamazione (contributo previsto 1.500 euro), mentre dal 5 agosto potranno essere richieste le agevolazioni per i veicoli commerciali e speciali.

Già dal 25 luglio, invece è possibile approfittare dei vantaggi per l’acquisto di mezzi in leasing finanziario. Ricordiamo che, rispetto al passato, la novità principale di questa nuova tranche di finanziamenti riguarda lo stanziamento di 40 milioni euro dedicati alle auto usate, benzina o diesel, di classe Euro non inferiore a 6 ed emissioni fino a 160 grammi per chilometro di CO2. Per accedere a questo incentivo, che diventerà operativo dopo le necessarie modifiche tecniche della piattaforma, sarà necessario rottamare una vettura immatricolata prima del gennaio 2011, o che abbia raggiunto i dieci anni nel periodo in cui viene richiesto l’ecobonus. Viene riconosciuto un contributo fino 2mila euro, calcolato in base alla fascia di emissione.

“Direzione giusta”

‘Il rifinanziamento dell’ecobonus e’ un  passo che va nella direzione giusta: favorire la trasformazione  tecnologica, fornire risposte concrete anche alle categorie più in difficoltà e rimettere in piedi produzione, commercio e servizi in un  settore tra in più importanti del nostro paese”. E’ quanto ha dichiarato Gilberto Pichetto, viceministro allo Sviluppo economico, commentando il via libera agli incentivi. “Il passaggio dall’auto tradizionale a quella elettrica – spiega il viceministro – ”impone il dovere di governare il cambiamento e rivedere complessivamente il quadro normativo di riferimento: senza opportune e imponenti misure compensative la transizione energetica graverà troppo sulle industrie e sui ceti meno abbienti. Saranno loro a sopportarne di più il peso maggiore”.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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