

A due anni dall’entrata in vigore della legge
n. 49/2023 sull’equo compenso, il sistema di
monitoraggio previsto dalla riforma rischia di restare una scatola
vuota, considerato che i parametri ministeriali per la
determinazione dei compensi professionali non sono stati ancora
aggiornati e sono gli stessi da oltre 12-15 anni.
Equo compenso: necessario rivedere i parametri, Osservatorio in
stallo
Torna in primo piano il tema dell’equo compenso per i liberi
professionisti, con un’interrogazione
parlamentare, la n.
4-04781 a firma dell’on. Arturo Scotto e rivolta
al Ministro della Giustizia. Al centro del dibattito, lo stallo
dell’Osservatorio nazionale e il mancato aggiornamento dei
parametri ministeriali.
Una situazione che – si sottolinea nel testo dell’interrogazione
– mina alla base l’effettività del principio stesso dell’equo
compenso, lasciando scoperti centinaia di migliaia di autonomi e
professionisti, anche nei rapporti con la Pubblica
Amministrazione.
L’Osservatorio nazionale sull’equo compenso: cos’è e cosa
dovrebbe fare
Ricordiamo che la legge n. 49/2023, all’art. 10, comma
5, ha istituito l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso,
reso
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