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Giovannini: “Elettrificazione strada maestra”. – L’Automobile – l’Automobile – ACI

Nella seconda giornata degli Electric Days – l’evento promosso da Motor1.com e InsideEVS.it dedicato alla transizione ecologica ed energetica della mobilità in Italia, in corso di svolgimento a Roma dal 21 al 23 aprile al Maxxi Museo nazionale delle arti del XXI secolo – è intervenuto il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini nello spazio “L’Italia della mobilità sostenibile”.

“Perseguire negli investimenti”

Alla domanda “con una guerra in corso come quella in Ucraina e i problemi legati al costo delle materie prime e all’energia, dal punto di vista degli automobilisti bisogna prepararsi a qualche tipo di austerity?” il ministro Giovannini ha risposto: “Come già ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, non è questo il momento di parlare di misure concrete, anche se i ministri Cingolani e Di Maio sono molto impegnati nell’assicurare la nostra autonomia e indipendenza energetica, soprattutto in uno scenario in cui il gas russo venisse ridotto notevolmente.

“Il punto è più ampio”, prosegue Giovannini. “Questa insensata guerra capita in un momento in cui il Paese è chiamato a fare uno sforzo straordinario di attuazione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. Vuol dire solo per il Ministero 61 miliardi di investimenti sulla logistica di trasporti e mobilità locale. Questo aumento dei prezzi e indisponibilità di materie prime mette a dura prova tutto il sistema produttivo. Dall’altro lato, le imprese e i privati già stanno rispondendo autonomamente a questa crisi e all’aumento dei prezzi dei carburanti: ad esempio, l’accelerazione dell’uso dei mezzi pubblici locali è stato molto forte nelle ultime settimane. Tuttavia, questa enorme difficoltà non deve rallentare l’attuazione del PNRR perché accelererà la transizione ecologica ed essere più indipendenti dal punto di vista energetico”.

“Accelerare”, sottolinea Giovannini, e per il rapporto STEMI (Struttura per la Transizione Ecologica della Mobilità e delle Infrastrutture) del MIMS la decarbonizzazione non è solo un’opzione ma bisogna continuare: “È necessario investire per offrire servizi integrati per la mobilità locale, a partire dai mezzi locali, con modalità di trasporto più efficaci e meno inquinanti. L’associazione del car sharing ha sottolineato come negli ultimi mesi ci sia stato un balzo del 30% rispetto all’anno scorso. Dobbiamo estendere questo anche alle città di medie dimensioni”.

“Abbiamo inserito nel programma automotive anche incentivi per questo. E poi c’è un altro elemento macro economico: le imprese e le famiglie nel 2020, nonostante la crisi, hanno aumentato la loro ricchezza. La propensione al risparmio è alta, gli investimenti si stanno realizzando. Non per tutti naturalmente, c’è uno spazio che potrebbe essere orientato per cambiare il modello di mobilità. C’è poi la diffusione del lavoro a distanza che cambia le abitudini di consumo. Dunque l’accelerazione non è impossibile. Ci sono tanti segnali positivi, l’economia non è ferma”.

Il processo di elettrificazione

Tecnologia di mobilità: l’elettrificazione è la strada maestra e le altre (biocombustibili e idrogeno) per ora non sono convenienti nel medio termine e questo non facilita le scelte di mercato. Qual è il punto? Secondo il ministro “bisogna partire dal rapporto STEMI che consiglia cosa scegliere. L’idrogeno andrebbe orientato a quei settori in cui non c’è un’alternativa elettrica, penso agli autobus ad esempio. Dunque è importante identificare i luoghi in cui l’idrogeno andrebbe prodotto. È un puzzle complesso. La stessa cosa vale per i biocombustibili. Sappiamo anche che un altro modo è fare investimenti in cui probabilmente non ci pentiremo, come le auto e le moto elettriche o i veicoli commerciali a batteria sono da fare”.

“Dobbiamo avere la percezione che automotive è più ampio di automobile”, continua Giovannini. “Abbiamo bisogno di produrre più veicoli commerciali, autobus elettrici. Questo è un primo elemento cruciale: nei prossimi anni rimpiazzeremo 45mila mezzi di trasporto pubblici a motore tradizionale con altrettanti ‘green’ prodotti in Italia”.

“Poi ci sono due elementi da considerare: abbiamo bisogno di far evolvere le infrastrutture di ricarica, oltre ad aumentare la disponibilità di auto a prezzi accessibili. Perché se le due cose non vanno di pari passo, l’acquirente si allontana. Il secondo elemento è che dobbiamo immaginare che il mercato elettrico non sia fatto solo di auto di prima mano, ma anche usate. Quindi l’acquisto di auto elettrico deve essere alimentato anche dal mercato di seconda mano”.

Società a noleggio e autostrade

A livello di incentivi, non converrebbe ripensare a includere le società di noleggio? “Questa struttura può essere rivista in qualsiasi momento in base alle esigenze di mercato. Il motivo per cui abbiamo evitato di dare bonus alle imprese è perché le stesse stanno andando già in quella direzione per loro politiche di sostenibilità, che non riguardano solo quelle delle auto. Bisogna imparare a essere selettivi per evitare di duplicare incentivi fiscali”.

Infine, il tema infrastruttura sempre caldo, soprattutto quello legato alle stazioni autostradali: “Ho già incontrato tutti i concessionari di tutte le autostrade d’Italia e abbiamo concordato una strategia comune per evitare cantieri nei mesi estivi e presto ci incontreremo per discutere sulla transizione digitale ed ecologica, ma accanto a questo le concessioni sono soggette ad aggiornamenti e il tema infrastruttura elettrica è in agenda”, ha concluso Giovannini.

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