Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieSisma BonusGrosseto, stop alle imprese edili “appalta e fuggi” con il nuovo portale compensa-prezzi – Il Tirreno

Grosseto, stop alle imprese edili “appalta e fuggi” con il nuovo portale compensa-prezzi – Il Tirreno

Le gru torneranno a muoversi anche nel cielo di Grosseto (foto d’archivio)

Gli enti che commissionano opere pubbliche potranno richiedere la differenza di costi rispetto al preventivo pre crisi

GROSSETO. Da domani sarà operativa sul sito del Mims (il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili) la nuova piattaforma informatica compensazione prezzi.mit.gov.it grazie alla quale le stazioni appaltanti (qualsiasi ente che affida un contratto d’appalto pubblico per forniture, lavori o servizi) potranno presentare le richieste di accesso al Fondo per l’adeguamento dei prezzi dei materiali da costruzione per il secondo semestre 2021.

Il portale, così come il decreto che dovrà accompagnarlo, potrà sbloccare l’impasse in cui versa il settore pubblico: progetti approvati sulla carta due anni fa (con i prezzi di due anni fa) che oggi diventano insostenibili per le imprese, come nei casi della mensa di Caritas del capoluogo, ma anche della scuola elementare di Albinia e del polo scolastico di Follonica, così come della pista ciclabile di Giannella. E – contestualmente – arginare l’altro problema: quello delle aziende (e dei tecnici) che si presentano su un cantiere e lo abbandonano per spostarsi su un altro lavoro, arrivando a preferire il pagamento della penale.

Anche nella provincia di Grosseto, quindi, l’operatore economico o appaltatore che ha avviato e poi rallentato o fermato il cantiere a causa dell’impennata dei prezzi potrà presentare la richiesta di compensazione alla stazione appaltante di riferimento. Quest’ultima – sia essa, per esempio, Regione, Provincia o Comune – se non ha la differenza potrà richiederla sul portale; il che dovrebbe comportare risvolti positivi anche sul privato.

Il settore dell’edilizia, infatti, gode dell’impulso del Pnrr (il piano nazionale ripresa resilienza) nel pubblico e nel privato degli incentivi governativi (Ecobonus, Sismabonus e Superbonus): una manna dal cielo per architetti, ingegneri e costruttori; almeno in teoria.

«I professionisti sono presi tra l’incudine e il martello, con responsabilità che crescono quotidianamente al cambiare delle regole», premette Stefano Giommoni, presidente dell’Ordine degli architetti di Grosseto, e poi spiega: «Gli enti sono obbligati a mettere a gara progetti a listini bloccati. Dalla progettazione all’avvio della realizzazione passano poi due anni, e così i progetti di oggi saranno realizzati dopodomani; ecco perché le amministrazioni chiedono progetti molto concreti. Se un’opera non viene realizzata così come progettata, infatti, ne risente dal punto di vista della qualità complessiva».

Alla crisi dei materiali si aggiunge infatti quella dei tecnici. «Efficientamento energetico e Sismabonus siamo noi ingegneri», ricorda Gianluca Monaci, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Grosseto, e poi racconta: «All’Ordine arrivano continue richieste di termotecnici e strutturisti, ma proprio perché oggi le forniture vanno a 6-8 mesi e non c’è garanzia che il prezzo rimanga stabile, le gare rischiano di andare deserti. E così c’è chi, professionista serio, è costretto a rifiutare le offerte di lavoro, mentre dall’altra c’è chi si improvvisa tecnico e poi si defila».

Tutti rischi preannunciati anche dalle imprese stesse, come rivendica il direttore di Ance (l’associazione nazionale costruttori edili) Grosseto Mauro Carri, che tuttavia precisa: «Non sono aziende che “fuggono” ma imprese che fanno una richiesta di variante dimostrando che l’offerta predisposta (e accettata dalla stazione appaltante) non è più congrua. Entro un paio di mesi potremo quantificare l’espansione del fenomeno distinguendo – sottolinea – tra pubblico e privato: da un lato ci sono imprese appaltatrici qualificate Soa (la società organismo di attestazione), dall’altro sono emerse anche aziende “improvvisate”».

Altra differenza tra i due àmbiti sono gli elementi del contratto, con una “gabbia” di regole e clausole a scandire i tempi oltre i quali può scattare il contenzioso: nel pubblico si può andare dai 60 giorni a un qualsiasi anno a venire a meno che non si parli di appalti Pnrr (qui detta le regole l’Europa), nel privato da 30 giorni a qualche mese.

In caso di contenzioso una cosa è certa: fra i due litiganti, a godere saranno gli avvocati.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.

Rate This Article:
No comments

leave a comment